A piedi dall’Albania a Chiari:
la strana odissea di un 15enne

di Giancarlo Chiari
La caserma della Polstrada, dove giovedì si è presentato il 15enne
La caserma della Polstrada, dove giovedì si è presentato il 15enne
La caserma della Polstrada, dove giovedì si è presentato il 15enne
La caserma della Polstrada, dove giovedì si è presentato il 15enne

La Polizia stradale, dopo averlo rifocillato, lo ha accompagnato in tarda serata a Sorisole alla comunità Don Milani, struttura protetta per minori: così si è concluso l’incredibile viaggio di un ragazzino albanese di soli 15 anni, F.Q. le sue iniziali, che ha risalito da solo tutta l’Italia dalla Puglia all’ovest bresciano, prima di presentarsi in caserma stravolto dalla fame, per chiedere aiuto.

IL RAGAZZO ha suonato il campanello della Polstrada giovedì pomeriggio, dopo avere percorso in meno di quattro giorni il tragitto dal porto di Brindisi, dove era sbarcato, fino a Chiari.

Era stato notato verso le 17 da un operaio albanese di Castrezzato, che stava tornando a casa alla guida della sua auto. Il 15enne camminava lungo la strada deserta con l’atteggiamento di chi si è perso e non sa dove andare. L’automobilista si è fermato per capire se avesse bisogno di aiuto e, vedendo che non sapeva rispondere alle domande in italiano, ha provato a parlargli in albanese. Il ragazzo ha risposto che cercava qualcosa da mangiare e un posto per dormire, perché arrivava da Brindisi dove era sbarcato il 21 agosto. L’operaio ha subito informato la Polizia e lo ha accompagnato al comando di Chiari, dove il minorenne ha esibito un regolare passaporto albanese, risultato autentico.

NON AVEVA né denaro né telefonino: ha saputo solo dire che era sbarcato a Brindisi dal traghetto partito dall’Albania e che dal porto era arrivato nella nostra provincia, mangiando ciò che trovava e dormendo all’aperto lungo la strada. Dove fosse diretto non è chiaro, però.

Dopo averlo fatto mangiare, il comando ha informato il tribunale dei minori dei Brescia del suo ritrovamento e dei rischi che il ragazzo avrebbe corso se fosse tornato sulla strada da solo. Quando il Procuratore ha disposto l’affidamento ad una comunità protetta, la Polizia ha iniziato la ricerca di una struttura che lo accogliesse nell’immediato. La ricerca, non facile, si è conclusa in tarda serata, quando il Don Milani ha assicurato la disponibilità ad accoglierlo.

Con il ragazzo in mani sicure, il comando ha informato il consolato albanese del suo ritrovamento per consentire di informare la famiglia che, dal passaporto, risulta residente in Albania.

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