Acqua, la partita non è finita:
«Ora bisogna vincere la bella»

di Giuseppe Zani
Marone: la gestione del servizio idrico resta sotto i riflettori
Marone: la gestione del servizio idrico resta sotto i riflettori
Marone: la gestione del servizio idrico resta sotto i riflettori
Marone: la gestione del servizio idrico resta sotto i riflettori

«La bella ce la possiamo giocare». La bella, nel linguaggio calcistico usato l’altra sera dal sindaco Alessio Rinaldi, è il ricorso che il Comune è intenzionato a proporre al Consiglio di Stato: in palio c’è il servizio idrico integrato, che Marone vuole continuare a gestire in forma autonoma per il tramite della municipalizzata Sebino Servizi.

«AVEVAMO vinto l’andata con la sospensiva concessaci dal Tar a ottobre, abbiamo perso il ritorno con la bocciatura di merito pubblicata il 15 marzo: siamo decisi a dare battaglia andando fino in fondo», ha sintetizzato Rinaldi davanti a una sala strapiena, segno evidente che a tutti i residenti sta a cuore che «l’acqua di Marone resti ai maronesi».

Rinaldi ha quindi riferito delle sanzioni comminate al Comune dalla Provincia il 22 e il 28 dicembre 2016: la prima riguarda la mancata trasmissione negli anni 2011, 2012 e 2013 delle misurazioni relative alle portate e ai volumi di acqua prelevata; la seconda censura come «abusivo» l’uso potabile della sorgente che alimenta la centralina idroelettrica, la Festola, la cui autorizzazione risulta scaduta dal 1967.

Si tratta di sanzioni seguite agli approfondimenti compiuti dall’Ufficio d’Ambito di Brescia su mandato del Tar per verificare se il Comune fosse in possesso oppure no dei requisiti per continuare a gestire «in house» acqua e fognatura: senza il ricorso al Tar del Comune, le irregolarità contestategli a dicembre dalla Provincia non sarebbero venute in evidenza.

Ai primi di gennaio il Comune ha provveduto a inoltrare in Provincia i dati mancanti, integrandoli con quelli relativi agli anni successivi al 2013. Rinaldi, però, ha posto l’accento sulle tre annualità citate nella prima sanzione: «Una sanzione che non riguarda il mio mandato», ha puntualizzato.

La multa annuale, per ogni sorgente, va dai 1500 ai 6000 euro; fino a 30mila euro, invece, quella per la Festola. «Il 5 aprile è in programma in Provincia un incontro: chiederemo che le multe ci vengano annullate o ridotte al minimo», ha continuato il sindaco. Non ha invece accennato, Rinaldi, all’intenzione manifestata in precedenza di portare la vicenda della sanzioni in Procura: avesse toccato questo tasto, molto probabilmente si sarebbe scatenata la bagarre, vista la presenza in sala di alcuni ex amministratori comunali.

HA PREFERITO annunciare che i debiti residui della Sebino Servizi sono stati estinti: i 47.523 euro dovuti all’Ato sono stati versati il 31 dicembre, mentre i 110mila euro reclamati da AOB2 sono stati saldati a marzo. Accanto al sindaco, l’avvocato Paolo Sabbioni. Secondo il legale, il Tar ha riconosciuto che Marone dispone di sorgenti di qualità e in aree di pregio, ma è caduto in contraddizione laddove ha comparato la gestione della Sebino Servizi con la gestione unitaria di «Acque bresciane» che non è ancora partita. «I rilievi sull’efficienza di Sebino Servizi riguardano carenze tecniche che si possono rimediare- ha detto Sabbioni - Gli investimenti previsti nel 2017-2018 vanno in questa direzione».

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