Addio a Bergamini
La Fraternità
perde un padre

di Cinzia Reboni
La cascina Cattafame sede della prima cooperativa per i più fragiliGiuseppe Bergamini aveva 70 anni. Domani mattina alle 10 i funerali
La cascina Cattafame sede della prima cooperativa per i più fragiliGiuseppe Bergamini aveva 70 anni. Domani mattina alle 10 i funerali
La cascina Cattafame sede della prima cooperativa per i più fragiliGiuseppe Bergamini aveva 70 anni. Domani mattina alle 10 i funerali
La cascina Cattafame sede della prima cooperativa per i più fragiliGiuseppe Bergamini aveva 70 anni. Domani mattina alle 10 i funerali

La comunità bresciana ha perso uno dei suoi silenziosi protagonisti. Si è spento la notte scorsa Giuseppe Bergamini, 70 anni, storico fondatore alla fine degli anni Settanta - insieme al fratello Antonio e a Giovanni Borghetti - della cooperativa sociale Fraternità. Il suo impegno - sulle orme di don Corrado Fioravanti, un prete milanese che girava l’Italia predicando Vangelo e carità - era iniziato il primo novembre del 1978 con l’apertura di una comunità di accoglienza a Brescia, in via Legnazzi, attività che sia era via via evoluta e modificata. Un percorso che trovò il suo punto di arrivo con la nascita, nel 1993 alla cascina Cattafame di Ospitaletto, della prima cooperativa di tipo A per l’aiuto alle persone fragili e alle loro famiglie. Beppe Bergamini - insignito del Premio Bulloni nel 1976 insieme all’amico Borghetti - si è sempre dedicato con generosità e altruismo agli «ultimi tra gli ultimi», impegnandosi nel reinserimento sociale e lavorativo dei carcerati.

PERSONA SEMPLICE e di grande fede, ha dedicato la sua vita ad una carità operosa e concreta. Nel dicembre del 2016, a quarant’anni esatti dal Premio Bulloni, il sindaco di Ospitaletto Giovanni Battista Sarnico gli aveva consegnato la medaglia d’oro per meriti sociali. Un impegno instancabile, basato su solidi valori legati all’«imprenditoria solidale». In molti ricordano anche la difesa a oltranza della «sua» cooperativa quando, nel 2003, era stato progettato il tracciato dell’Alta velocità proprio sui terreni dove Fraternità aveva costruito serre, fabbricati e spazi destinati alle attività sociali. Bergamini aveva scritto a mezzo mondo: la lettera era arrivata a Ciampi, Berlusconi, Formigoni e al ministro delle Infrastrutture Lunardi. Perché quelle «righe tirate nella campagna bresciana» avrebbero tagliato in due un quarto di secolo di storia sociale. «Ci lascia un uomo di immensa umanità - ricorda il sindaco Giovanni Battista Sarnico - che con l’esempio ha dimostrato che nella vita, nella famiglia e nel lavoro è possibile costruire un mondo più giusto, mettendosi al servizio degli ultimi. Bergamini lascia un’impronta indelebile». E sono in molti a ricordarlo anche sui canali social della cooperativa: «Sarai il protettore della nostra comunità per sempre», scrive Mariarosa. «Una grande persona che ha fatto del bene a tanti», è il commento di Daniele. Giuseppe Bergamini lascia la moglie Paola Papa e i due figli Daniele e Annalisa. La camera ardente è stata allestita alla casa di riposo di Travagliato, dove alle 18 si terrà la veglia funebre. L’ultimo saluto domani mattina alle 10 nella chiesa parrocchiale di Ospitaletto. • © RIPRODUZIONE RISERVATA

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