Alla Baita della Carità
batte il cuore delle Ande

di Giuseppe Zani
L’ex malga Palmarusso punto di riferimento della solidarietà
L’ex malga Palmarusso punto di riferimento della solidarietà
L’ex malga Palmarusso punto di riferimento della solidarietà
L’ex malga Palmarusso punto di riferimento della solidarietà

La rivincita della montagna, a Zone, passa anche attraverso l’ex malga Palmarusso di Sotto, ristrutturata dal Comune nella primavera del 2016 e poi ceduta in gestione, col nome di «Baita della Carità», ai volontari dell’Operazione Mato Grosso (Omg). A luglio e agosto è aperta in continuazione. In questi giorni l’antistante terrazza panoramica, a quota 1596 metri, è sempre piena di gente: escursionisti, scalatori attirati dalla vicina ferrata del Corno del Bene, ciclisti in mountain bike, adolescenti con la chitarra, grest, oratori, famiglie coi cani al seguito. C’è spesso musica dal vivo, alla «Baita della carità».

E serate trascorse a «rimirar le stelle», in compagnia di astronomi, o a vedere diapositive di trekking sulle Alpi e sulle Ande. Dalle Alpi alle Ande e ritorno, in effetti, è il percorso di vita che accomuna parecchi di coloro cui è affidata la «Baita della carità»: i bornatesi Giancarlo Sardini e la moglie Marina, il fratello di Giancarlo, Angelo, Carlino Ghezzi di Collebeato, il mantovano Andrea Biffi e altri aderenti all’Omg, tutti con alle spalle anni di volontariato in Perù.

Giancarlo, che è un buon scalatore e ha conquistato alcuni 6000 sulle Ande, ha creato laggiù una scuola di alpinismo - la «Don Bosco en los Andes» - che ha fatto diventare guide alpine parecchi giovani campesinos. Il rimando fra trekking andini e trekking alpini è un po’ il filo conduttore dei racconti di viaggio che vanno in scena alla «Baita della carità». Se ne è accennato anche l’altra sera nella sala civica di Zone. Prima però è stato proposto il video «La Baita della Carità» girato con l’ausilio di un drone da Maurizio Besenzoni: ha lasciato a bocca aperta, in particolare, la proiezione delle riprese del cielo stellato, trasformato, grazie alla tecnica del time-lapse, in un cielo di stelle cadenti. L’osservazione delle stelle è l’altra attività ricorrente che caratterizza la proposta estiva della «Baita della carità». Non manca, ovvio, oltre ai vari generi di musica, il buon cibo (calendario completo degli eventi su www.palmarusso.it). Un’ultima annotazione: il team coordinato da Sardini sa coinvolgere nella gestione dell’ex malga altre realtà del volontariato bresciano.

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