Ambulatorio a singhiozzo, scatta la protesta

di Mila Rovatti
Il servizio dovrebbe essere garantito tre giorni alla settimana, ma il medico spesso non si presenta
Il servizio dovrebbe essere garantito tre giorni alla settimana, ma il medico spesso non si presenta
Il servizio dovrebbe essere garantito tre giorni alla settimana, ma il medico spesso non si presenta
Il servizio dovrebbe essere garantito tre giorni alla settimana, ma il medico spesso non si presenta

Acque agitate a Capovalle sul fronte servizi. Venerdì c’erano 15 persone in fila davanti all’ambulatorio: chi per una ricetta, chi per un certificato, chi con la febbre o una brutta tosse, ma il medico non è mai arrivato. «Non è la prima volta che capita - spiega Lorena, una delle pazienti - Il medico dovrebbe fare ambulatorio a Capovalle tre volte alla settimana: la settimana scorsa non è mai venuto, dice di avere la macchina rotta. Possibile? Sarà probabilmente vero, ma noi intanto siamo tenuti in scacco da un disservizio che causa un sacco di problemi. Mio figlio aveva bisogno di un certificato medico per rientrare al lavoro: ho dovuto attaccarmi al telefono, rivolgermi a un altro medico, fare più di 20 chilometri e finalmente dopo mezza giornata siamo riusciti a venirne a capo. Eppure le tasse le paghiamo anche noi». Sono in tanti ad essere scoraggiati in quel di Capovalle: «Tante chiacchiere sull’importanza di mantenere vivi i piccoli centri di montagna, e poi nessuno muove un dito per mantenere il minimo dei servizi». Il medico di base è una figura fondamentale soprattutto nei piccoli centri che distano decine di chilometri dagli ospedali: da Capovalle al primo pronto soccorso ci sono più di 40 chilometri. La dottoressa titolare della condotta di Capovalle, che comprende anche Magasa e Valvestino, ha da tempo rinunciato all’incarico. Dopo di lei una serie infinita di sostituti, ma le cose sono andate sempre peggio. «Conosco bene il problema - ci piega il sindaco di Capovalle Natalino Grandi - Abbiamo più volte contattato la dirigenza dell’Asst e gli assessori regionali alla sanità, ma la questione non si risolve: i bandi vengono fatti, ma non partecipa nessuno. Il paese è troppo scomodo e gli abitanti pochi, nessuno vuole accettare l’incarico». I TRE COMUNI contano un totale di 673 residenti. I giovani che si muovono con meno difficoltà hanno preferito optare per altri medici, come quello di Idro: è infatti possibile scegliere un medico di base che opera in un ambito territoriale diverso da quello di residenza, ma in questo modo l’ambito diventa sempre meno appetibile e gli anziani o chi ha problemi a muoversi sono sempre più penalizzati. «Siamo il paese dei tre giorni - sbotta il candidato sindaco Flavio Luigi Carretta - La banca è aperta tre giorni, la posta pure e la farmacia anche; e il dottore dovrebbe esserci tre giorni, ma non c’è mai. Gli altri quattro giorni della settimana a Capovalle è vietato avere problemi o bisogni. Qui se non si alza la voce non ti ascolta nessuno: a questo punto non ci rimane che meditare gesti eclatanti». Nell’attesa di essere ascoltati da chi dovrebbe e potrebbe risolvere il problema, gli abitanti di Capovalle sperano di non pigliarsi un malanno. Non è mai una buona idea, ma da queste parti lo è ancora di meno. • © RIPRODUZIONE RISERVATA

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