CHIARI. Ieri il rientro della salma, questa sera la veglia funebre: la tragedia del 17enne ha colpito al cuore tutta la città

Andrea, un dolore
senza fine. Domani
è il giorno dell’addio

di Massimiliano Magli
Il giovane Andrea Faoro vittima sabato di un incidente sportivo
Il giovane Andrea Faoro vittima sabato di un incidente sportivo
Il giovane Andrea Faoro vittima sabato di un incidente sportivo
Il giovane Andrea Faoro vittima sabato di un incidente sportivo

Massimiliano Magli

È arrivata ieri sera verso le 17, la salma di Andrea Faoro, il 17enne di Chiari scomparso sabato pomeriggio, nel Vercellese, nelle acque del torrente Sermenza, per un banale quanto tragico incidente in kayak. Un incidente purtroppo «perfetto», che ha impedito alla barca ribaltata di tornare in posizione, forse anche a causa delle rocce o del trauma rimediato dal giovanissimo, probabilmente stordito da un trauma e da un primo soffocamento.

STASERA alle 20 si svolgerà la veglia di preghiera, mentre il funerale sarà domani alle 15 con partenza dall’abitazione in via Rudiano, nel quartiere San Giovanni, dove il giovanissimo viveva con la sua famiglia. L’accaduto ha gettato nel dolore un’intera città: il giovane era molto conosciuto, come pure la sua famiglia. Lascia il papà Maurizio (attivo come osteopata e fisioterapista), il fratello Marco pure appassionato praticante della disciplina e, infine, la mamma Monica Mottinelli.

Proprio Maurizio aveva introdotto i giovani a questa disciplina, portando i figli sui tumultuoso torrenti e fiumi delle Prealpi piemontesi. E ieri è stato proprio il padre a postare su Facebook una straziante dedica al figlio Andrea: una poesia di 21 versi che significano speranza e il sogno che tutto resista in qualche modo nella natura, nel mondo, nelle parole e nei profumi. «Non ce ne siamo andati per sempre - scrive Maurizio - Nessuno se ne va per sempre. Siamo rimasti un po’ nel sole di mezzogiorno. Nella corrente del fiume. Nelle strade ardenti dell’estate. Nelle notti tristi dell’autunno. Siamo rimasti un po’ nell’aria ed un po’ nella terra. Nel soffio del vento. E nel canto della siesta». La chiusura è una celebrazione di un’eternità laica, ma piena di speranza: «Lo so perché a volte torno in un profumo, in un suono, in un colore o in un sogno; che poi... dimentico».

Intanto sempre sui profili Facebook del fratello e del padre si stanno accumulando centinaia di messaggi di cordoglio e testimonianze di affetto. Marco ha così sintetizzato il suo dolore: «Voi non potete capire come mi sento nel rivedere la sua foto in kayak in queste ore». L’incidente è avvenuto a monte dell’abitato di Boccioleto (Vercelli). Una passione, la sua, che lo aveva proiettato nel panorama nazionale, grazie a notevoli e promettenti capacità. Il kayak è uno sport non privo di rischi, ovviamente: le acque, al velocità, le rocce non sono alleate della sicurezza, ma incidenti del genere sono davvero rari in questa disciplina. Andrea è stato particolarmente sfortunato, con un incidente che ha visto la sua imbarcazione bloccarsi tra le rocce. A nulla è valso l’immediato intervento del Soccorso Alpino e Speleologico Piemontese e del 118 con defibrillatore, condotto da un’eliambulanza decollata da Borgo Sesia. Interminabili i minuti trascorsi sul posto dai sanitari che hanno tentato proprio tutto prima di lasciar correre via per sempre il sorriso di questo giovane.

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