Autopsia sul cadavere dell’escursionista morto sotto la Punta Almana

Rimane a disposizione dell’autorità giudiziaria la salma di Enrico Usai, il 46enne che ha perso la vita sui monti sopra Sale Marasino, durante una tragica escursione verso la cima della Punta Almana. SERVIRÀ l’autopsia per stabilire le cause della morte di Usai, trovato sul fondo di un canalone dal Soccorso alpino dopo due giorni di ricerche tra sentieri e gole rocciose. La salma era stata composta al del cimitero di Sale e poi trasportata al Civile di Brescia. Di Enrico Usai, consulente per una ditta di Sarezzo, residente a Cremignane d’Iseo ma di origini venete (la famiglia vive a Mestre), non si avevano più notizie da domenica: l’allarme era stato lanciato dai suoi famigliari. La sua auto, una Opel, era stata trovata sulla strada che da Portole conduce alla località Pastina. I gruppi di Protezione Civile del Sebino, coordinati dal primo cittadino di Sale, Marisa Zanotti, e dall’assessore Marco Ghitti della Comunità Montana, avevano cercato per diverse ore le sue tracce. I cani molecolari hanno fiutato qualcosa intorno alle 8.30 di mercoledì: il suo corrpo è stato rintracciato dall’alto, con l’utilizzo dell’elisoccorso del 118 bresciano. IL SINDACO Zanotti ha voluto ringraziare tutti coloro che hanno preso parte alle ricerche: «La macchina dei soccorsi si è mossa subito - ha dichiarato - e sono stati tanti i salesi e gli appassionati di montagna che subito sono partiti nella speranza di essere utili. Avremmo voluto tutti un esito diverso ma la montagna è così. Grazie per il cuore e per la grande solidarietà a tutti». Alle operazioni di recupero, la cui base operativa era stata posizionata in località Pastina - hanno assistito anche i parenti di Usai, giunti sul Lago d’Iseo, chiamati dai Carabinieri della Stazione di Chiari. Non si conosce ancora la data dei funerali che si terranno, con tutta probabilità, a Mestre. AL.ROM.