Balneazione, i
divieti sono un
buco nell’acqua

di Giancarlo Chiari
Il lido fluviale in   località Prati verdi a Pontoglio è una delle mete più apprezzate dai bagnanti di fiumeA Palazzolo non passa mai di moda il tradizionale tuffo dal ponteCentinaia di famiglie trovano refrigerio nelle acque dell’Oglio Compagnie di giovani in relaxBagni anche negli affluenti D’estate il  canale Castrina è  in versione stabilimento balneare
Il lido fluviale in località Prati verdi a Pontoglio è una delle mete più apprezzate dai bagnanti di fiumeA Palazzolo non passa mai di moda il tradizionale tuffo dal ponteCentinaia di famiglie trovano refrigerio nelle acque dell’Oglio Compagnie di giovani in relaxBagni anche negli affluenti D’estate il canale Castrina è in versione stabilimento balneare
Il lido fluviale in   località Prati verdi a Pontoglio è una delle mete più apprezzate dai bagnanti di fiumeA Palazzolo non passa mai di moda il tradizionale tuffo dal ponteCentinaia di famiglie trovano refrigerio nelle acque dell’Oglio Compagnie di giovani in relaxBagni anche negli affluenti D’estate il  canale Castrina è  in versione stabilimento balneare
Il lido fluviale in località Prati verdi a Pontoglio è una delle mete più apprezzate dai bagnanti di fiumeA Palazzolo non passa mai di moda il tradizionale tuffo dal ponteCentinaia di famiglie trovano refrigerio nelle acque dell’Oglio Compagnie di giovani in relaxBagni anche negli affluenti D’estate il canale Castrina è in versione stabilimento balneare

Nonostante una fittissima rete di corsi d’acqua, al 31 luglio 2018 l’unica spiaggia fluviale regionale «non degradata» è il Parco Adda sud. Eppure migliaia di Bresciani, ignorando i divieti di balneazione continuano a cercare refrigerio in fiumi, canali, rogge e dugali. La questione è la solità: la mancanza di personale di vigilanza, rende impossibile far rispettare le ordinanze che peraltro non stabiliscono nemmeno l’entità delle sanzioni. Il quadro normativo è del resto obsoleto considerato che il divieto è figlio di una legislazione maturata dopo l’epidemia di colera che colpì la Campania negli anni Sessanta. LA NORMA - che recepisce una direttiva dell’Europa - affida ai sindaci la facoltà di decidere dove è possibile immergersi, sempre sulla scorta delle analisi periodiche delle autorità sanitarie il controllo con analisi periodiche delle spiagge indicate dai sindaci. La direttiva è diventata legge nel 1982: da allora i parametri della balneabilità, non sono cambiati. Il problema resta quello degli scarichi urbani non depurati considerato che nessun lido fluviale bresciano risulta a norma. Oglio. A Capriolo, vicino alla diga, qualcuno fa notare che sono proprio i bagnanti ad occuparsi delle pulizia della riva del fiume. Senza contare che la presenza di famiglie e giovani ha allontanato gli spacciatori che avevano colonizzato le sponde. I Comuni potrebbero in teoria chiedere la balneabilità dei lidi, ma dovrebbero sobbarcarsi i costi di sorveglianza analoga a quelle delle spiagge marine. Le direttive europee chiedevano che le spiagge fluviali fossero disponibili per tutti nel 2008, ma nel frattempo le regioni adottarono procedure diverse una dall’altra. Un limbo che ha avuto ricadute sugli enti locali:nel 2007, per esempio, il Comune di Capriolo deliberò una sanzione compresa tra i 25 e i 500 euro, per chi si fosse tuffato nel fiume ma nessuno fu mai multato. Gli ambientalisti protestarono chiedendo il rispetto del termine del 2008 con un bagno collettivo in tutti i fiumi d’Europa:il flash mob si rivelò un flop. La crisi, che provocò il fallimento di diverse piscine, ha rilanciato le spiagge fluviali che non costano: nei giorni scorsi da Paratico a Rudiano sulle spiagge dell’Oglio c’erano oltre un migliaio di bagnanti, in barba ai divieti. A Palazzolo si è potuto assistere ai soliti tuffi dai ponti. Stessa scena a Pontoglio. «Le legge e i divieti di balneazione erano temporanei -osserva un pensionato che ha scelto di trascorrere il Ferragosto su un lido fluviale di Palazzolo -: nel frattempo le istituzioni avrebbero dovuto costruire depuratori per restituirci le spiagge. Invece nulla è cambiato. Che senso ha il Parco se non ci si può nuotare nell’Oglio?». •

Suggerimenti