Biogas senza pace: un altro sequestro Chiusa una vasca

Anche per gli inquirenti è ormai «biogas connection» quella che si sta verificando a Chiari. Una vicenda con diverse denunce sui progetti portati avanti da Green Energy, che fa capo dallo Studio Falconi di Chiari, e poi interventi su larga scala firmati ora da Arpa ora dall’Ats. È delle scorse ore l’intervento della Polizia locale su una vasca collegato all’impianto a biogas di via Palazzolo. Si tratta di un impianto ritenuto irregolare per una serie di presunte violazioni sia in termini di distanza che di modalità di realizzazione, rispetto al Regolamento locale di igiene. Parliamo di una grande vasca circolare che insieme al complesso di produzione biogas (gestito da Green Energy) è stata realizzata per lo smaltimento di reflui. L’intervento della Polizia locale fa seguito a una denuncia di Daniele Bulgarini, residente poco distante. La vasca oggetto del provvedimento è destinata alla raccolta del digestato del biogas a fianco. Per questo motivo è ipotizzabile a breve anche il fermo dell’intero impianto. «Ci sono alcune difformità fondamentali - lamenta Bulgarini - in questo impianto. La prima è che questo biogas non è legato all’allevamento presente, ma è consortile, quindi accoglie reflui ben superiori all’allevato e le distanze imposte dal regolamento di igiene sono di 500 metri, tanto più che a poca distanza c’è un tesoro della ristorazione antica coma la Baita, trattoria in cui sostò persino Giuseppe Garibaldi». Per questa vicenda è prevista una procedura di infrazione per centinaia di migliaia di euro ed è intervenuto il direttore generale Arpa Michele Camisasca. Sono inoltre in corso indagini sulla natura del progetto, promosso nel 2012, con l’escavazione di centinaia di metri cubi per favorire la realizzazione di una platea interrata per l’intero impianto. Le quote ricavate sono sotto la lente degli inquirenti anche per le volumetrie di ghiaia e terra asportata eaccertamenti riguardano la natura dei riempimenti di questo sito. Sulla vicenda anche altri residenti avevano sollevato perplessità proprio per la natura dell’impianto e la vicinanza a spazi pubblici. • M.MA.

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