Cala la scure sui
vertici Rsa: l’Ast
spedisce il commissario

La Fondazione Lucini Cantù gestisce la Rsa di Rovato
La Fondazione Lucini Cantù gestisce la Rsa di Rovato
La Fondazione Lucini Cantù gestisce la Rsa di Rovato
La Fondazione Lucini Cantù gestisce la Rsa di Rovato

Da lunedì 2 maggio un commissario guiderà la Fondazione Lucini Cantù che gestisce la Rsa di Rovato. Trascorsi i trenta giorni senza alcuna riunione del Consiglio di amministrazione, l’Ast di Brescia - che non ha riconosciuto legittimo quello nominato dal sindaco Tiziano Belotti - lo ha azzerato. IL PREVOSTOdon Gianmario Chiari, su richiesta del sindaco, lo aveva presieduto fino a dicembre per ricostruire rapporti di collaborazione tra dirigenza, personale, associazioni, volontari. Dopo essersi impegnato per due anni, nonostante problemi di salute, prima di Natale il religioso aveva rassegnato le dimissioni. Sempre per favorire il rilancio dell’ente monsignor Chiari a febbraio aveva accolto l’invito a convocare il Cda nominato nel frattempo da Belotti, mentre il vecchio (e legittimo) Consiglio aveva presentato la lettera all’Ast con cui ne contestava la legittimità. Il sindaco ha cercato di legittimare presidente e amministratori da lui scelti, convocando l’ex sindaco Roberta Martinelli e Diego Zafferri, consigliere di AmiAmo Rovato, per averne l’appoggio che non è arrivato. «L’Ast mi ha informato - spiega il prevosto - che ha deciso la nomina di un commissario per far ripartire la fondazione: credo sia l’unica strada per superare dissidi che non fanno bene né agli ospiti né al paese né alla sua storia». La nomina del commissario, cancella il Cda presieduto da Nicola Bonassi (ex assessore della giunta Cottinelli), dando ragione ai consiglieri del precedente Cda che l’avevano contestata. Il sindaco non ha commentato. Angelo Bergomi, capogruppo del Pd, ha dichiarato: «Il commissariamento è l’ennesimo disastro di un’amministrazione che non sa curare un ente fiore all’occhiello dei servizi sociali. Gli ultimi quattro anni sono i peggiori della sua storia con responsabilità da ripartire su due amministrazioni a guida leghista. A parte la parentesi coraggiosa e da lodare della presidenza di monsignor Chiari, non s’erano mai sentite lamentele delle famiglie degli ospiti per disservizi e di dipendenti e volontari per il clima pesante in cui operavano. Non sarà facile per il commissario ricostruire le condizioni per una ripartenza, noi siamo a disposizione». E l’ex sindaco Martinelli: «Come gruppo di opposizione avevamo proposto più di una soluzione per evitare il commissariamento: nessuna è stata accolta, nemmeno dopo l’intervento in consiglio comunale. Ora è inutile puntare il dito contro chi non ha voluto collaborare: ci auguriamo che il nuovo commissario possa riportare un clima sereno e collaborativo nella struttura. Noi rimarremo a disposizione e porteremo alla sua attenzione tutti i progetti tra cui il nuovo statuto e il reparto Alzheimer».
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