Cascina Clarabella:
scatta l’esclusione
da «Booking.com»

«Estrometterci significa non comprendere l’importanza del nostro progetto, che fa dell’inclusione sociale di persone con disagio psichico un perno dell’attività». La vicepresidente della Cascina Clarabella Ramona Tocchella commenta con amarezza la decisione del portale Booking.com di cancellare ristorante e bed and breakfast gestiti dalla cooperativa di Iseo dal motore di ricerca che consente le prenotazioni on line.

Sul piano formale e legale, il provvedimento «temporaneo» non fa una piega: la Cascina Clarabella è stata sua malgrado teatro dell’omicidio di Nadia Pulvirenti, l’operatrice uccisa il 23 gennaio da un ospite della struttura. Una tragedia che rientra fra i gravi episodi che consentono alla governance del motore di ricerca di interrompere i rapporti.

La sospensione viene del resto adottata anche per incidenti o in casi meno gravi come disservizi di un certo livello. I vertici della Cascina Clarabella fanno notare però che l’aggressione a coltellate è avvenuta in una zona esterna all’area ricettiva.

«QUESTA DECISIONE, oltre che stupirci, ci ha provocato dapprima rabbia e poi molta tristezza», aggiunge Ramona Tocchella. Oltre a questo, ovviamente in secondo piano, c’è anche un danno economico. A fare forza in queste ore agli operatori ci sono i tanti messaggi di solidarietà e sostegno dei clienti più o meno abituali: «Abbiamo allora riletto le mail di sostegno e vicinanza, le lettere che abbiamo ricevuto dopo quel giorno, le recensioni di clienti che proprio quel week end hanno soggiornato, cenato qui in Cascina e sono rimasti entusiasti del progetto».

Lo stop deciso da Booking.com è del resto tutelato dalla legge olandese (la sede legale è ad Amsterdam) sulla fornitura dei servizi. Ma adesso? L’esclusione non è irreversibile anzi, dopo una breve istruttoria la Cascina Clarabella potrebbe tornare a trovare cittadinanza nel motore di ricerca. A.ROM.

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