Così Christo
«libera» il lago
dal cemento

di Cinzia Reboni
Gli ancoraggi in calcestruzzo vengono depositati al porto di Sale Marasino in attesa di essere riciclati: il cemento verrà frantumato i ganci in acciaio trattati e riutilizzati I «resti» del ponte immortalati  in languido tramonto sul lago di Iseo  Ogni ormeggio pesa qualcosa come un elefante:  5,5 quintaliDue imprese bresciane garantiranno  una  seconda vita al materialeI sommozzatori sono da giorni  al lavoro nei fondali del Sebino
Gli ancoraggi in calcestruzzo vengono depositati al porto di Sale Marasino in attesa di essere riciclati: il cemento verrà frantumato i ganci in acciaio trattati e riutilizzati I «resti» del ponte immortalati in languido tramonto sul lago di Iseo Ogni ormeggio pesa qualcosa come un elefante: 5,5 quintaliDue imprese bresciane garantiranno una seconda vita al materialeI sommozzatori sono da giorni al lavoro nei fondali del Sebino
Gli ancoraggi in calcestruzzo vengono depositati al porto di Sale Marasino in attesa di essere riciclati: il cemento verrà frantumato i ganci in acciaio trattati e riutilizzati I «resti» del ponte immortalati  in languido tramonto sul lago di Iseo  Ogni ormeggio pesa qualcosa come un elefante:  5,5 quintaliDue imprese bresciane garantiranno  una  seconda vita al materialeI sommozzatori sono da giorni  al lavoro nei fondali del Sebino
Gli ancoraggi in calcestruzzo vengono depositati al porto di Sale Marasino in attesa di essere riciclati: il cemento verrà frantumato i ganci in acciaio trattati e riutilizzati I «resti» del ponte immortalati in languido tramonto sul lago di Iseo Ogni ormeggio pesa qualcosa come un elefante: 5,5 quintaliDue imprese bresciane garantiranno una seconda vita al materialeI sommozzatori sono da giorni al lavoro nei fondali del Sebino

«Tutti i materiali utilizzati per The Floating Piers saranno riciclati attraverso un processo industriale. Rimarranno solo le fotografie, i filmati e il ricordo scolpito nell’animo di chi ha camminato sulle acque del lago». Parola di Christo. Parola mantenuta. Tutto sta proseguendo secondo l’agenda dettata dall’artista bulgaro-newyorkese alla vigilia dell’installazione della passerella che per sedici giorni ha unito Montisola alla terraferma di Sulzano, facendo tappa alla piccola isoletta di San Paolo. «Non resterà più nulla, nè in superficie, nè sui fondali», aveva detto. E così è stato.

I lavori di rimozione dell’installazione, coordinati dall'ingegner Mario Boero, responsabile della sicurezza, sono iniziati allo scoccare della mezzanotte del 4 luglio e da allora continuano senza sosta. Dopo aver «scollegato» l’alveare di 220 mila cubi di polietilene espanso - stoccati nei magazzini della ex Montecolino di Pilzone prima di essere smontati, fatti a pezzi e riciclati - e aver rispedito al mittente, in Germania, i 100 mila metri quadrati di tessuto giallo dalia e di feltro che hanno coperto i tre chilometri del ponte e i 2 chilometri e mezzo di stradine, è arrivato il momento di riportare a galla le duecento ancore del peso di 5,5 tonnellate l’una, prodotte dalla Moretti di Erbusco, servite a tenere la passerella in posizione e a esorcizzare lo spettro della «sarneghera», la tempesta di lago che fortunatamente ha risparmiato il Sebino durante la performance di Christo. La parte più complessa di tutta l’operazione, probabilmente. Si tratta di issare in superficie strutture del peso di un elefante.

I LAVORI DI RIPESCAGGIO, che competono direttamente alla società Floating Piers, sono iniziati proprio in questi giorni. E ieri è stata una giornata delicata e intensa. I sub si sono calati sul fondale - il punto più profondo è a 90 metri - per staccare le funi dai ganci di ancoraggio. Poi, come per il recupero delle navi affondate, vengono fatti risalire lentamente con dei palloni pieni d'aria. «È esattamente il processo inverso rispetto a quello della posa - conferma Marcella Ferrari, amministratore delegato della società -. La “tecnica“ è sempre quella dei palloni ad aria che vengono gonfiati lentamente riportando a galla i blocchi. Poi, una volta che i parallelepipedi sono in superficie, vengono trascinati verso riva a Sale Marasino, agganciati dalle gru e stoccati provvisoriamente al porto commerciale, prima di raggiungere le loro destinazioni finali».

L’ACCIAIO ed i ganci Predator verranno separati dal cemento. «Le due parti dell’ancoraggio verranno riciclate, sia pure in maniera diversa - sottolinea Marcella Ferrari -: il blocco di cemento verrà frantumato, e la parte in acciaio subirà un trattamento per poter essere riutilizzata. In ogni caso, ci sarà il riciclaggio totale del materiale, come previsto inizialmente». Cemento e metallo verranno trattati da due ditte specializzate, entrambe bresciane. Un cerchio produttivo che si chiude, visto che tutto il materiale - tranne il tessuto - è «made in Brescia». Il riciclo dei materiali era del resto uno dei punti qualificanti dell’installazione certificata a «impatto zero» sotto il profilo ecologico e ambientale. Le modalità di smantellamento del ponte di Christo erano state definite praticamente prima che la performance iniziasse ad essere realizzata. Una garanzia per non lasciare scomode eredità al delicato ecosistema del lago di Iseo. I tempi tecnici di smontaggio di The Floating Piers sono necessariamente diversificati. Se la passerella galleggiante se ne sta ormai praticamente andando - solo alcuni segmenti galleggiano ancora davanti al quartier generale della ex Montecolino -, per rimuovere le ancore di cemento ci vorrà più tempo.

«Almeno un paio di mesi - prova ad azzardare il sindaco di Sale Marasino, Marisa Zanotti -. Si tratta sicuramente di un lavoro lungo e di un’operazione delicata e complessa. I primi ancoraggi sono stati recuperati in questi giorni e posizionati al porto commerciale, base logistica delle operazioni. La durata delle operazioni - prosegue il sindaco di Sale Marasino -,è legata soprattutto alle condizioni meteo e, particolare non secondario, dal numero di personale operativo che sarà impiegato». Una cosa è certa: alla fine tutto tornerà come al periodo avanti Christo. Solo il lago, una grande isola in mezzo e una piccola gemma incastonata nel blu.

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