Dal Bosco dei tassodi al parchetto del Biolago il «verde» va alla riscossa

di G.C.C.
Il sopralluogo per la creazione del sentiero nel Bosco dei tassodi
Il sopralluogo per la creazione del sentiero nel Bosco dei tassodi
Il sopralluogo per la creazione del sentiero nel Bosco dei tassodi
Il sopralluogo per la creazione del sentiero nel Bosco dei tassodi

Il via ai lavori di tracciamento dei sentieri pedonali nel Parco dei tassodi, a Paratico, è coinciso con la piantumazione di alberelli, di essenze tipiche, nel parchetto del Biolago. NEL BOSCO si sono ritrovati mercoledì l’architetto Alessandro Milani, direttore dei lavori, i tecnici comunali, il sindaco Carlo Tengattini e il responsabile dell’impresa Foresti, che si è aggiudicato l’appalto. L’architetto ha piantato ferri con striscia biancorossa per segnare i percorsi, segnando all’esterno i confini con la strada che separa il bosco dslle residenze. Sono state censite le piante da risanare e delimitato lo spazio della casetta per l’osservazione della fauna. L’ispezione ha anche accertato che negli anni i soliti ignoti hanno abbandonato rifiuti in quantità. «Il parco - ha spiegato l’architetto - deve garantire la possibilità di visita senza provocare danni, a partire dall’abbandono di rifiuti. Questo è un angolo da favola, bellissimo da fotografare ma richiede rispetto». Il giardiniere ha assicurato che partirà al più presto la pulizia e la costruzione della casetta, il sindaco ha garantito che controllerà ogni giorno i lavori: «Deve essere tutto pronto per la primavera». CONCLUSA la visita al bosco, il sindaco ha raggiunto il Biolago dove martedì è stata completata la piantumazione di 45 piantine di essenze tipiche bresciane in via di estinzione: «Dopo avere sistemato l’area di sosta con panchine, giochi attrezzati, illuminazione e alcuni pesci - ha spiegato il sindaco - abbiamo completato la messa a dimora di piante locali che completano l’uliveto, gestito da una associazione. Siamo andati a Ciliverghe, in un garden specializzato in rose antiche, che sta salvando piante da frutto tipiche del territorio: ne abbiamo acquistato 45 che sono state messe a dimora. Abbiamo fatto collocare un’etichetta a ognuna per consentire ai visitatori di conoscere origine e particolarità, dal nome in dialetto, alle caratteristiche gastronomiche. Adesso spetta ai cittadini favorirne la crescita, per la conservazione della biodiversità a vantaggio di tutti».

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