Ecco l’isola artificiale che ripulirà il Sebino

di Cinzia Reboni
Il prototipo calato nel lago: per la parte «estetica» interverranno gli studenti del liceo artistico
Il prototipo calato nel lago: per la parte «estetica» interverranno gli studenti del liceo artistico
Il prototipo calato nel lago: per la parte «estetica» interverranno gli studenti del liceo artistico
Il prototipo calato nel lago: per la parte «estetica» interverranno gli studenti del liceo artistico

«L’isola che non c’era» prenderà il largo sul lago d’Iseo. L'utopia creativa e galleggiante degli studenti del liceo Celeri di Lovere è diventata realtà e sabato mattina, alle 10, sarà varata al Circolo nautico Bersaglio di Costa Volpino, prima di iniziare il suo tour sulle sponde del Sebino. «TUTTI POTRANNO SALIRE e “testare“ la magia a sfondo ecologico di quest’opera - spiega Fabio Campagnoni, il docente che ha coordinato il gruppo di creativi della classe quinta B di Scienze applicate del liceo -. L’isola che non c’era non è un punto di arrivo, ma di partenza, una straordinaria esperienza, ma ora bisogna portarla avanti. La piattaforma è un laboratorio viaggiante e attento all’ambiente: tutti possono dare un contributo di idee». «La parte estetica è stata un po’ trascurata - ammette il preside dell’Istituto, Giovan Battista Campana -: c’era la necessità di inaugurare l’isola prima dell’inverno, anche per dare concretezza al lavoro dei ragazzi. Ci siamo focalizzati sul prototipo, per avere la certezza che stesse a galla e che l’impianto funzionasse. L'"abito della festa“ arriverà in primavera, grazie agli studenti dell’Artistico che hanno proposto soluzioni suggestive e particolari». IL FUTURO DELL’ISOLA verrà affidato al Comitato Genitori. «Le cose da fare saranno tante - spiega il presidente Marco Negretti -: l’accoglienza dei visitatori, proporre laboratori e giochi didattici affinchè tutti possano sperimentare e toccare con mano la validità del progetto». L'atollo, con il suo impianto di fitodepurazione, farà rotta verso tutti i paesi rivieraschi. A gennaio farà tappa a Lovere, «ma anche i sindaci di Sulzano e di Iseo sono già pronti ad ospitare l'isola», sottolinea il preside. L’IDEA è nata per caso, «quasi un gioco di parole - spiega Jacopo Fo della Libera Università di Alcatraz, che ha contribuito al progetto -. Siamo partiti dalla concezione di un battello, quello che ogni giorno Stefano Laini deve prendere da Pisogne per arrivare a scuola. Poi la fantasia ci ha portati su un catamarano, e alla fine su un’isola. Ma un’isola speciale, in grado di depurare l’acqua». Il resto è stato tutto un crescendo di creatività e concretezza: «I ragazzi hanno contattato una società statunitense che aveva già realizzato questo tipo di progetto - ha spiegato Fo - ma il nostro funziona sicuramente meglio. Ci troviamo di fronte a una vera e propria alternanza scuola-lavoro, che ha permesso agli studenti di misurarsi con il mondo reale. Vorremmo far partire da qui altri progetti a livello nazionale». E a chi dice che mettere plastica nel lago per depurare è una contraddizione, «rispondiamo che noi amiamo le contraddizioni - conclude Campagnoni -: tutto ciò che non possiamo impedire, come la produzione della plastica, la riconvertiamo. Questo è solo il primo passo di un progetto molto più ampio, che va nella direzione della salvaguardia dell’ambiente». •

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