Edifici pubblici e privati riscaldati dalla Aso

di Cinzia Reboni
La stazione automatica di scambio termicoTecnologie all’avanguardia per la gestione dell’impiantoIl progetto è stato presentato a Bruxelles per ottenere contributi
La stazione automatica di scambio termicoTecnologie all’avanguardia per la gestione dell’impiantoIl progetto è stato presentato a Bruxelles per ottenere contributi
La stazione automatica di scambio termicoTecnologie all’avanguardia per la gestione dell’impiantoIl progetto è stato presentato a Bruxelles per ottenere contributi
La stazione automatica di scambio termicoTecnologie all’avanguardia per la gestione dell’impiantoIl progetto è stato presentato a Bruxelles per ottenere contributi

Ospitaletto si candida a diventare un modello nazionale di economia circolare nel campo della gestione delle risorse energetiche e della tutela ambientale. Da settembre le scuole, il palazzetto dello sport, tutti gli edifici comunali e tre palazzi privati saranno riscaldati dall’acqua usata per il raffreddamento delle linee produttive dell’Aso Siderurgica. Il primo passo di un progetto ad ampio respiro che in futuro potrebbe coprire con la rete di teleriscaldamento a freddo l’intero paese. L’IDEA di riciclare le risorse idriche delle aziende siderurgiche è già diventata realtà a Castegnato e Sale Marasino, e sarà presto applicata anche a Lonato, ma l’impianto di Ospitaletto realizzato da Cogeme è - per caratteristiche tecniche e dimensioni - il primo in Italia, tanto che «il progetto è stato depositato anche all’Unione Europea e confidiamo di poter ottenere dei contributi - spiega l’assessore Alfonso Bordonaro che ha seguito per l’Amministrazione comunale la gestazione dell’operazione -. Siamo riusciti a coniugare gli interessi privati con quelli della comunità in un progetto ambientale virtuoso». L’impianto ad emissioni zero consentirà una riduzione di 430 tonnellate di anidride carbonica all’anno, una performance ancora più importante in una zona soffocata dalle polveri sottili. Con il teleriscaldamento a freddo saranno eliminate le tradizionali caldaie a gas con pompe di calore. Dell’investimento di 2.400.000 euro si è fatta carico la Cogeme, che per i prossimi vent’anni gestirà la rete in cambio di un canone annuo di 20 mila euro versato dal Comune. Da parte sua, l’Aso ha realizzato tutti gli impianti all’interno della sua struttura. Il progetto definitivo è stato redatto nell’autunno del 2017. E a settembre, dopo meno di un anno, entrerà in funzione la stazione automatizzata di scambio termico. «Il primo passo concreto dopo l’adesione di Ospitaletto al Patto dei sindaci, che prevede entro il 2020 l’abbattimento del 20% dell’anidride carbonica - ha osservato il sindaco Giovanni Battista Sarnico presentando l’impianto al parco Baden Powell -. Grazie al teleriscaldamento a freddo, già quest’anno riusciremo ad abbattere l’inquinamento atmosferico del 50%». «La nostra tecnologia ha trasformato lo scarto di acqua della Aso in una risorsa - ha rimarcato Paolo Tarantino, direttore tecnico di Cogeme - La gestione dei reflui idrici funziona come un acquedotto parallelo. Il valore aggiunto è che la rete non disperderà energia e una sola goccia d’acqua, che dopo aver riscaldato gli edifici sarà restituita fredda alla Aso. La Ue sta scommettendo sul futuro di questi impianti: attualmente in Europa se ne contano soltanto due come quello di Ospitaletto, uno in Olanda e l’altro in Germania». Soddisfatto anche Massimo Lorini, direttore Servizi generali della Aso: «Siamo felici che l’azienda possa contribuire a migliorare la qualità della vita della comunità che la ospita».

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