Franciacorta, la gelata ha fatto una strage

di Alessandro Romele
Viti colpite dal gelo: la Franciacorta prevede basse rese per il 2017
Viti colpite dal gelo: la Franciacorta prevede basse rese per il 2017
Viti colpite dal gelo: la Franciacorta prevede basse rese per il 2017
Viti colpite dal gelo: la Franciacorta prevede basse rese per il 2017

La resa sarà ai minimi, le piante colpite sono la metà del totale e si possono prevedere 5 milioni di bottiglie in meno nella produzione del Franciacorta annata 2017. Bilancio ufficiale delle anomale condizioni meteo.

Nei giorni scorsi, dal 19 al 21 aprile, l’area della Franciacorta è stata colpita da un’anomala ondata di freddo, che ha portato in alcune zone addirittura delle gelate. Questo, con tutta certezza, ha provocato e provocherà dei danni alle viti delle aziende che operano e producono sul territorio.

«AD OGGI - spiega Silvano Brescianini vicepresidente Consorzio Franciacorta e direttore della prestigiosa cantina Barone Pizzini di Provaglio d’Iseo – il 50 per cento delle viti sono state colpite dalla gelata. La metà della Franciacorta quindi, ha subìto questo danno: le zone sul lago per esempio sono state più fortunate, quelle invece verso la città hanno accusato maggiormente il colpo».

Non tutto è perduto, conferma Brescianini: «Le piante colpite dal gelo svilupperanno delle nuove gemme e dei nuovi tralci, la cui produttività è stimabile dal 20 al 40 per cento rispetto rimasta sana nel suo sviluppo. Certamente questa sarà una annata minima: ad oggi stimiamo almeno un terzo della produzione in meno rispetto agli altri anni».

Il che si traduce in circa 5 milioni di bottiglie in difetto, nel paragone con il 2016: un danno decisamente importante. Un’annata partita con il piede sbagliato, insomma. Questo presumibilmente creerà delle perdite economiche per le aziende vitivinicole: dipenderà anche e soprattutto dalle prossime annate meteorologiche, ma il tutto fa pensare ad un probabile innalzamento del costo delle bottiglie alla vendita, anche se si sta parlando di un prodotto che verrà immesso sul mercato solamente nel 2020.

«ALCUNE AZIENDE stanno pensando di chiedere lo stato di calamità al Ministero dell’Agricoltura - chiarisce il vicepresidente, sottolineando che spetta alla singola azienda o alle associazioni di categoria agire in tal senso, non al Consorzio -. Si è trattato di un evento straordinario e si presume che in quest’area siano poche le aziende assicurate contro il gelo. Non c’è nessuno che possa testimoniare un’analoga situazione su questo territorio in anni e anni di attività».

La gelata avrà conseguenze anche sulla prossima vendemmia: la raccolta delle uve in Franciacorta partirà come sempre alla metà di agosto, ma tra le viti colpite dal freddo sarà rimandata di 15-20 giorni.

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