Franciacorta, la mobilità dolce
chiama in causa treno e bicicletta

Un momento del convegno ospitato a Erbusco
Un momento del convegno ospitato a Erbusco
Un momento del convegno ospitato a Erbusco
Un momento del convegno ospitato a Erbusco

Ancora la Franciacorta e le sue potenzialità agricole e turistiche da valorizzare al centro del confronto di Erbusco che ieri ha calato il sipario sul laboratorio organizzato da Fondazione Franciacorta sul Piano territoriale.

Una trentina i presenti alla seconda giornata che, dopo i saluti di Adriano Baffelli, è stata introdotta da Roberto Formato, di Federculture, che ha presentato il quadro del turismo franciacortino.

Ai relatori: Alberto Croce, responsabile dell’agenzia del trasporto locale di Brescia, Silvio Cinquini, presidente dell’associazione Ferrovie Turistiche Italiane, Michèle Pezzagno, professore di Ingegneria e Matematica dell’Università di Brescia, Formato ha posto il tema di uno sviluppo turistico che parta dalla mobilità, chiave di volta della coesione sociale. L’assenza di Riccardo Davini, responsabile provinciale della pianificazione e dei parchi, ha lasciato sullo sfondo il problema cave e discariche.

Le funzioni dell’agenzia del Trasporto pubblico locale di Brescia, attiva del febbraio del 2015, sono state illustrate da Croce partendo dall’esigenza del riordino dei servizi. Dopo avere sottolineato l’interesse per la presenza di servizi ferroviari nel quadrante Palazzolo Rovato, Iseo e Chiari, ha chiarito la necessità di un riordino del trasporto pubblico con un disegno in funzione degli utenti, oggi lavoratori e studenti per l’80 per cento, pensando a servizi per altre utenze, con percorsi, mezzi e tariffe anche diverse, con informazioni precise per chi, come i turisti, non usa abitualmente il trasporto pubblico.

Croce ha ribadito che la mobilità richiede una organizzazione accurata con linee concepite in funzione delle diverse categorie di utenti. Cinquini ha illustrato la storia della Palazzolo-Paratico, ferrovia dismessa, rilanciata dai volontari nel 1994, che ha fatto da modello alle ferrovie storiche della Fondazione Fs, sottolineando «Toscana, Piemonte e Sicilia hanno creduto all’esperienza sostenendole con investimenti adeguati al contrario della Lombardia, lo scorso anno la Palazzolo Paratico ha potuto contare solo su 4mila euro dei Comuni di Palazzolo e Paratico».

Cinquini ha evidenziato la difficoltà di avviare il ferro-ciclo, con un tavolo di concertazione che rallenta e non consente lo sviluppo delle ferrovie turistiche, osservando che in Francia il ferro-ciclo trasporta 3,7 milioni di persone e conta 40 linee. La Pezzagno spiegando che l’obiettivo del Piano è ridurre il consumo di territorio, ma non intende sovrapporsi ai Pgt.G.C.C.

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