Il «Festival dei laghi»
negli abissi del Sebino

di Giuseppe Zani
Un  persico nelle profondità del lago: c’è vita sotto la superficie
Un persico nelle profondità del lago: c’è vita sotto la superficie
Un  persico nelle profondità del lago: c’è vita sotto la superficie
Un persico nelle profondità del lago: c’è vita sotto la superficie

Oggi il Festival dei laghi propone un incontro scientifico di grandissimo interesse e, domani, due appuntamenti a mezzo tra il teatro semiserio e l’affabulazione giocosa: «Il Garibaldi conteso», il duello che oppone Iseo e Luino su chi ha eretto per primo il monumento all’Eroe dei Due Mondi in Italia, alle 18, e le «Storie di lago» di Enzo Iacchetti, alle 21. Stasera, martedì 31 maggio, alle 20,30, all’Arsenale di Iseo, il professore Marco Pilotti terrà una conversazione dal titolo «Viaggio al di sotto della superficie del lago d’Iseo».

DA ANNI Pilotti, docente di Idraulica alla Facoltà di Ingegneria di Brescia, conduce un programma di monitoraggio del Sebino utilizzando una rete di stazioni di rilevazione.

Anemometri e sensori vari consentono la comprensione dei complessi meccanismi- lo scambio energetico tra sole e acqua, il ruolo dei vento, il gioco delle portate in entrata e in uscita del fiume Oglio- che determinano i movimenti interni al lago condizionando il ricambio delle sue acque. Per lo stato di salute del lago è determinante il rimescolamento delle acque, perché porta ossigeno in profondità e fa risalire in superficie la materia organica depositatasi sul fondo.

Circa il 60% dell’acqua del lago dovrebbe ricambiarsi nell’arco di 4,7 anni, ma in pratica ci impiega quasi 7,2 anni. Resta uno zoccolo duro, il cosiddetto «ipolimnio», difficile da smuovere. L’ultimo rivolgimento completo del Sebino è avvenuto sul finire dell’inverno 2005. Nel 2006 la circolazione è stata parziale.

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