Il ladro smascherato
dal drone. Lieto fine
alla «Vertical Race»

di Alessandro Romele
La Vertical Race: lieto fine per il  caso della videocamera rubata
La Vertical Race: lieto fine per il caso della videocamera rubata
La Vertical Race: lieto fine per il  caso della videocamera rubata
La Vertical Race: lieto fine per il caso della videocamera rubata

Una brutta faccenda, ma a lieto fine: il ladro, prima di essere pubblicamente denunciato, si è pentito e ha restituito il maltolto. A quanto si capisce, finirà qui la «querelle» avvenuta alla Vertical Race di Marone, dove uno dei corridori in gara non aveva resistito alla tentazione di rubare una videocamera Gopro, ma era stato ripreso da un drone e riconosciuto grazie al numero di pettorale.

Il messaggio era chiaro: «Ti abbiamo beccato!». Iniziava così il post del presidente del Team Trentapassi sul suo profilo Facebook. Davide Zanotti si riferiva a un fatto increscioso avvenuto domenica mattina sulla Corna del Trentapassi, punto di arrivo della «Vertical Race» organizzata dalla sua associazione, che ha visto giungere sul Sebino centinaia di atleti da ogni parte del mondo.

Da quanto riferisce lo staff, uno dei runners giunti in vetta, una volta tagliato il traguardo, ha pensato bene di sottrarre indebitamente da un volontario una telecamera Go-Pro, dal valore approssimativo di alcune centinaia di euro. Un furto.

APPROFITTANDO della confusione, ha prima aperto lo zaino appoggiato su una roccia e ha poi intascato l’oggetto, con la certezza di passare inosservato. Per sua sfortuna, proprio in quel momento, sopra la sua testa passava un drone, che per caso ha ripreso la scena in modo integrale, e di fatto ha incastrato il ladro-runner.

Che fare? Denunciarlo? Forse, ma senza fretta. «Facciamo così: diamogli alcuni giorni per ravvedersi», scriveva Zanotti. E così è stato: pentito, e soprattutto messo alle strette, il runner «manolesta» ha riconsegnato la Go-Pro. Brutta faccenda, comunque: in questo tipo di gare, dove fatica, sudore e impegno sono ai livelli massimi, solitamente anche la solidarietà, il rispetto e la collaborazione tra gli addetti ai lavori sono considerati sacra.

Il fatto non oscura però una manifestazione ottimamente riuscita, che ha portato sul Sebino oltre 700 runners da 19 nazioni. Uno di troppo. Ma è finita bene.

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