Il monumento dedicato a Riva scolpito nella pietra di Sarnico

di Giancarlo Chiari
Una storica immagine dell’attività nella cava di ParaticoL’inconfondibile ed elegante sagoma di un motoscafo Riva
Una storica immagine dell’attività nella cava di ParaticoL’inconfondibile ed elegante sagoma di un motoscafo Riva
Una storica immagine dell’attività nella cava di ParaticoL’inconfondibile ed elegante sagoma di un motoscafo Riva
Una storica immagine dell’attività nella cava di ParaticoL’inconfondibile ed elegante sagoma di un motoscafo Riva

A Paratico la storica cava dei Ministrini, l’unica che estrae la famosa «pietra di Sarnico» e dal 1992 materia prima per il simposio biennale di scultura, fornirà a Sarnico il blocco in cui sarà scolpito il monumento a Carlo Riva, fondatore dei cantieri delle «Ferrari» dell’acqua, scomparso da pochi mesi. IL «GEMELLAGGIO» artistico è confermato dal sindaco di Sarnico. Dicie Giorgio Bertazzoli: «Ho chiesto a Giuseppe Ministrini il blocco per la statua che il Comune dedicherà a Carlo Riva, che con i suoi motoscafi ha fatto conoscere il nostro paese in tutto il mondo. La statua, che verrà scolpita la prossima primavera da chi si aggiudicherà il concorso di idee, sarà collocata sul nuovo tratto di lungo lago, che completa quello donato da Riva. Vedendo gli scultori ho capito che andava realizzata con la pietra di Sarnico che ora si estrae a Paratico e ho chiesto di fornirci il materiale. Confermando la richiesta, Ministrini, ha ricordato che la loro pietra è stata impiegata sia a Brescia, per Santa Giulia e il Castello, che a Bergamo per le Mura di città alta e piazza del duomo. «Siamo in tre famiglie, tutte discendenti dal bisnonno Giovanni che alla fine del 1800 - racconta Ministrini - aprì la cava sotto il Castello di Paratico poi si spostò al Vanzago sul Monte di San Giorgio dove continuiamo in undici, tra titolari e dipendenti. La pietra è stata cavata a Sarnico dal 1500 fino a metà del 1900 quando una frana provocò la morte di alcuni operai. Allora si usava la polvere da mina, ora si taglia con il filo di diamante che riduce al minimo l’uso di esplosivi». Ora è attiva solo quella di Paratico. L’imprenditore ricorda anche l’idea del simposio di Paratico, nato grazie allo scultore Maurizio Previtali. «La prima edizione - racconta - si svolse nella piazza dove ora si trova il giardino zen della biblioteca. Previtali, che aveva partecipato ad un simposio di scultura propose di replicarlo sul lago. L’amministrazione comunale accolse l’idea e da allora l’iniziativa si ripete ogni due anni abbellendo il paese e facendolo conoscere in tutto il mondo, tanto che ora esportiamo la pietra per ornare palazzi e realizzare sculture in Australia e negli Usa». Che cosa farete per il Comune di Sarnico? «Tutti sul lago hanno conosciuto Carlo Riva e abbiamo accolto volentieri la richiesta di fornire il blocco per il monumento che lo ricorderà. Faremo avere il blocco sgrossato che sarà scolpito sulla piazza, poi lo sposteremo alla fine del lungo lago». Ci sono sono problemi oggi per l’attività di cava? «La pietra piace e la richiesta c’è: il problema maggiore è il ricambio. Pochi scelgono questo lavoro nonostante garantisca soddisfazioni personali e continuità». •

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