Il nuovo look del lido delle Ere
«agita» le acque a Montisola

di Giuseppe Zani
La spiaggia delle Ere a Montisola rimessa a nuovo
La spiaggia delle Ere a Montisola rimessa a nuovo
La spiaggia delle Ere a Montisola rimessa a nuovo
La spiaggia delle Ere a Montisola rimessa a nuovo

La spiaggia delle Ere di Montisola è cambiata. Adesso dispone di nuove aree pic-nic, di un parco giochi e di un camminamento che la rende accessibile ai disabili. È più artefatta rispetto a prima, ha un po’ perso quell’aria da piccolo eden spontaneo che la rendeva così fascinosa, ma è di gran lunga più accogliente.

LA SUA RIQUALIFICAZIONE, visto il gran numero di bagnanti che la affollano nella bella stagione, essendo la spiaggia più soleggiata e ombreggiata dell’isola, è stata voluta dal sindaco Fiorello Turla e dai suoi collaboratori. Per Legambiente, incline da queste parti a usare toni drammatici, «è una grave ferita al paesaggio»; per il sindaco Turla, invece, «è un intervento comunque rispettoso dell’ambiente». «È sorprendente che il Comune abbia promosso un simile progetto e che la Soprintendenza lo abbia autorizzato - attacca Dario Balotta, presidente del circolo di Legambiente Basso Sebino -. Forse il luogo più bello e fotografato del lago. Una spiaggia che tutti i turisti apprezzavano per la sua semplice e armoniosa accoglienza».

Lavori realizzati al 70 per cento, spesa prevista di 97 mila euro, finanziati coi proventi dell’imposta di sbarco. Continua Balotta: «I progettisti, nella nota allegata agli elaborati tecnici, affermano: ’Non sono presenti nel sito né elementi di valore paesaggistico né beni culturali’. A loro sono sfuggite le famose descrizioni delle Ere presenti nelle prime guide turistiche di fine Ottocento e i tanti quadri che le illustrano, firmati da Basiletti, Casorati, Tosi e tanti altri. Gli ulivi che la abbelliscono sono stati celebrati da donne celebri come Caterina Cornaro, Lady Montague, George Sand».

Balotta trova che il parco giochi realizzatovi sia «inutile, estraneo al contesto», mentre gli spazi attrezzati per il pic-nic siano «sovradimensionati». Quanto al camminamento per disabili, a dire di Balotta, «è eccessivo, sembra un alibi: sarebbe bastato un semplice livellamento sterrato per accedere al prato, non un’autostrada. Il contributo ’forzoso’ della tassa di sbarco dovrebbe essere finalizzato a tutelare l’isola, non a distruggerne le parti più caratteristiche».

Replica, con la pacatezza di chi è convinto di aver fatto la scelta giusta, Turla: «Un giudizio, per essere ponderato, andrebbe espresso alla fine dei lavori, quando l’erba seminata sarà spuntata. Nessun ulivo è stato toccato. Anzi, sul confine a monte è stata piantata una siepe. L’accesso per i disabili? O si faceva così o non si faceva affatto. L’intervento, approvato dalla Soprintendenza ed eseguito a regola d’arte, è per noi migliorativo. Un’opera che rientra tra la finalità per le quali si è istituita l’imposta di sbarco. Nessuno, tranne Balotta, se ne è lamentato».

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