«Il Piano d’area va difeso una verifica a breve» annuncia Fabio Rolfi

di C.A.
Arturo Ziliani insieme all’assessore regionale Fabio Rolfi FOTOLIVE
Arturo Ziliani insieme all’assessore regionale Fabio Rolfi FOTOLIVE
Arturo Ziliani insieme all’assessore regionale Fabio Rolfi FOTOLIVE
Arturo Ziliani insieme all’assessore regionale Fabio Rolfi FOTOLIVE

«Il Piano territoriale regionale d’area va difeso, sostenuto, implementato ricompattando i soggetti interessati: per questo a settembre è in previsione un momento di confronto tra l’assessore al territorio Pietro Foroni e tutti gli attori con l’obbiettivo di superare ogni divisione». LO HA DETTO ieri l’assessore all’agricoltura di Regione Lombardia Fabio Rolfi in occasione del via alla vendemmia in Franciacorta: comprensorio che ha per l’appunto siglato un patto all’avanguardia per la tutela dell’ambiente, ma dove nonostante tutto vengono periodicamente riproposti e a volte autorizzati progetti ad alto impatto. «Ma la scelta verso il biologico operata dal Consorzio dimostra che l’orientamento della viticoltura sta andando verso una connotazione che contribuisce a rafforzare un’identità ecocompatibile che per l’enoturista rappresenta una componente sempre più importante - ha detto Rolfi -. Da qui il rafforzamento dell’elemento vino come attività primaria del territorio. Ora è necessario lavorare per arrivare a norme urbanistiche e a regole sull’edilizia comuni per tutti: potenzialità e numeri ci sono, ma ora è necessario un orientamento sostenibile che aiuti davvero il territorio». Nel giorno del taglio del primo grappolo, Rolfi ha anche rinnovato l’appello per sbloccare i fondi per le assicurazioni agevolate dei raccolti agricoli destinati ai Consorzi di Difesa. «Siamo in attesa da Agea di 60 milioni di contributi - ha spiegato l’assessore - il ritardo è ormai di tre anni, i soldi sono in cassa ma non vengono erogati per incomprensibili ritardi burocratici. Il risultato è che alcuni Condifesa sono in forte difficoltà, con le banche che stanno chiedendo il rientro». Un problema molto serio, legato per altro ad una normativa che ormai obbliga gli imprenditori primari a sottoscrivere polizze con contributi statali per tutelarsi dalle incognite climatiche dopo l’abolizione dei risarcimenti pubblici. «L’intervento pubblico è necessario per calmierare il mercato - afferma Rolfi -. Ma se la procedura assicurativa nazionale non funziona meglio regionalizzarla. Lancio quindi un ennesimo appello, nella speranza si possa procedere nel più breve tempo possibile a liquidare le prime somme».

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