Il Ponte di Christo porta in dote la sorgente

di Giuseppe Zani
La presentazione del progetto dell’acquedotto che collegherà Montisola alla rete di Sulzano
La presentazione del progetto dell’acquedotto che collegherà Montisola alla rete di Sulzano
La presentazione del progetto dell’acquedotto che collegherà Montisola alla rete di Sulzano
La presentazione del progetto dell’acquedotto che collegherà Montisola alla rete di Sulzano

«La condotta sublacuale Sulzano-Montisola è la madre di tutti i futuri miglioramenti». Così Paolo Saurgnani, direttore generale di Acque Bresciane, ha definito l’altra sera, in municipio, a Siviano, il collegamento che consentirà a Montisola di ricevere acqua di sorgente da Sulzano. UN’OPERA di alta ingegneria idraulica. «Nel 1923 è arrivata la corrente elettrica, a Montisola - aveva esordito introducendo l’incontro con la cittadinanza il sindaco Fiorello Turla -. Nel 2019, nella scia dell’onda giallo-dalia suscitata da Christo, ci arriverà l’acqua di sorgente: un sogno che diventa realtà. L’acqua che al presente peschiamo dal lago è potabile perché depurata tramite trattamenti con raggi ultravioletti e clorazione, ma, siccome l’acqua del lago è più vulnerabile di quella di sorgente, abbiano preferito dissipare ogni dubbio collegandoci con la rete idrica di Sulzano». Vero è che AOB2, poi confluita in Acque Bresciane, aveva negli anni scorsi ipotizzato di realizzare un nuovo impianto di potabilizzazione dell’acqua attinta da Montisola dal lago, a un profondità di 33 metri. Nel 2011, a sentire Mauro Olivieri, direttore tecnico di Acque Bresciane, l’Università di Brescia aveva condotto proprio sull’isola una sperimentazione volta a testare un dispositivo di ultrafiltrazione. Nel 2015, infine, era stato progettato per Montisola un impianto-pilota in grado di pre-trattare, microfiltrare e ultrafiltrare eventuali virus, batteri e tossine algali. «Quell’impianto, ubicato sopra l’attuale presa d’acqua, sarebbe costato un milione di euro, e altrettanto avremmo dovuto spendere per ridurne l’impatto visivo - ha spiegato Olivieri -. Un impianto che avrebbe avuto una gestione complessa. E non ci avrebbe garantito al 100% che l’acqua non avesse controindicazioni. A quel punto abbiamo preso in considerazione l’idea di rifornirci di acqua di sorgente dalla terraferma». SULZANO, da uno studio condotto di recente sulla fattibilità e sostenibilità dell’intervento, ha una sorgente, la Santa Caterina, e un pozzo, vicino alla stazione, che possono fornire 40 litri al secondo: bastano e avanzano per entrambi i paesi. «Dovessero esserci dei picchi di consumo o una siccità prolungata, riattiveremo la presa a lago di Montisola, che non sarà dismessa», ha precisato Olivieri. La condotta sublacuale costerà 1,7 milioni di euro, dei quali 600mila a carico del Comune e il resto dal bilancio di Acque Bresciane. «Un terzo dell’investimento ce lo siamo accollati noi, anche se strettamente non eravamo tenuti a farlo - ha sottolineato il sindaco Turla -. Per noi è prioritaria la qualità dell’acqua che scende dai nostri rubinetti». L’avvio dei lavori non ha ancora una data. Il sindaco Turla sta premendo perché si inizi a febbraio, massimo a marzo. Tempi abbastanza veloci, burocrazia o altri impedimento permettendo. • © RIPRODUZIONE RISERVATA

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