Il seme di Nagasaki messaggero di pace

di F.SCO.
La presentazione del progetto Kaki con la bandiera giapponese
La presentazione del progetto Kaki con la bandiera giapponese
La presentazione del progetto Kaki con la bandiera giapponese
La presentazione del progetto Kaki con la bandiera giapponese

Tappa importante a Passirano Per il «Kaki tree project», che pianta nel mondo i semi dell’albero miracolosamente sopravvissuto alla bomba atomica del 1945. Il referente per l’Italia del progetto, Francesco Foletti, assieme agli amministratori comunali e alle rappresentanti delle scuole dei comuni di Passirano, Nave Caino e Cevo, ha presentato l’iniziativa che accompagna questi quattro paesi bresciani nel ventesimo anno di adesione. Si tratta di quattro cerimonie di piantumazione che si svolgeranno in quattro tappe: la prima domani a Nave, il 23 marzo a Caino, il 30 marzo a Monterotondo di Passirano e il 12 aprile a Cevo. «Con queste quattro cerimonie - ha spiegato Francesco Foletti - arriveremo a 53 località bresciane che hanno deciso di aderire a un progetto che ha come scopo principale quello di ricordare che mai più dovrà avvenire un disastro nucleare». La pianta di cachi «figlia» di quell’albero che a Nagasaki ha resistito alla violenza della bomba atomica deve essere un monito e un esempio di resistenza alla violenza. La scuola deve essere il primo strumento insieme alla famiglia per far maturare un’idea di pace che si fonda sul rispetto. Tutto questo viene fatto in particolare in collaborazione col tavolo della Pace Franciacorta Monte Orfano e dell’associazione culturale Fuji Italia Giappone. •

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