Il sindaco insiste: «Nessun nesso tra l’inchiesta e le dimissioni»

di C.REB.
Giuseppe Andreoli è indagato
Giuseppe Andreoli è indagato
Giuseppe Andreoli è indagato
Giuseppe Andreoli è indagato

«Nessun legame tra il mio passo indietro e l’inchiesta che mi vede coinvolto». Lo ripete come un mantra il sindaco di Rodengo Giuseppe Andreoli che sabato ha presentato le dimissioni irrevocabili. La lettera è stata protocollata proprio mentre prendeva consistenza la voce dell’iscrizione nel registro degli indagati del primo cittadino e di un funzionario comunale: concussione l’ipotesi di reato formulata dal fascicolo aperto dal pm Ambrogio Cassiani. «Ho rimesso l’incarico esclusivamente per ragioni politiche legate agli inaccettabili attacchi a livello personale subiti da alcuni membri di maggioranza», puntualizza Andreoli. L’esposto anonimo alla procura che ha innescato l’inchiesta aveva già creato turbolenze, come dimostra l’interrogazione sul caso presentata dalle minoranze. L’avviso di garanzia al sindaco ha fatto precipitare la situazione. Nel mirino della procura sono finite le presunte pressioni esercitate da Andreoli sui vertici dell’Outlet Village affinché continuasse a pagare il canone di locazione della struttura che ospita il Musil, nonostante gli obblighi della convenzione fossero decaduti. L’intesa aveva preso forma nel 2006 per consentire alla cittadella dello shopping di tenere aperto alla domenica, una deroga concessa solo alle strutture di vendita inserite in complessi alberghieri o culturali. Da qui l’idea di affiliare il Museo dell’industria e del lavoro all’Outlet Village che fino al 2016 si era impegnato appunto a versare il canone di locazione della struttura espositiva. Sette anni fa è entrata in vigore la legge che liberalizza gli orari di apertura dei negozi e a quel punto l’Outlet non ha avuto più interesse a rinnovare la convenzione alla fine del 2016. In quel frangente, secondo la procura, si sarebbe consumata la concussione: il sindaco e il funzionario avrebbero fatto capire ai vertici del centro commerciale che in caso di rifiuto a rinnovare l’accordo, il Comune avrebbe bloccato i lavori di ampliamento della struttura. Spetterà ora alle indagini appurare se la proprietà dell’Outlet Village ha prorogato la convenzione versando 200 mila euro al Comune sotto il pressing delle velate minacce o se lo ha fatto per questioni di immagine. Il sindaco rinvia ogni dichiarazione sul caso giudiziario ai prossimi giorni, ma assicura: «Nessun nesso tra l’inchiesta e le dimissioni». Andreoli ha 20 giorni di tempo per ripensarci. In caso contrario arriverà il commissario che traghetterà il Comune fino alla primavera dell’anno prossimo, quando comunque il paese sarebbe dovuto tornare al voto per la scadenza naturale del mandato dell’esecutivo. •

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