Iseppi svela la «ricetta»
targata Touring club:
«Governance e qualità»

Come può la Franciacorta diventare una regione turistica come la Loira in Francia o come le Langhe in Italia?

LA RICETTA la fornisce il presidente del Touring Club italiano, Franco Iseppi: «Differenziarsi all’interno del sistema Italia, trovando un equilibrio tra singolarità territoriali e governance centralizzata, può proiettare la zona nel mercato dei turismi internazionali», spiega.

Intervistato dal caporedattore di Bresciaoggi, Marco Bencivenga, Iseppi immagina per la Franciacorta «un turismo alto, che punti sulle eccellenze e che si rivolga a viaggiatori motivati e preparati, pur non escludendo del tutto gli aspetti più di massa».

La via maestra per fare ciò è legarsi al marchio «Made in Italy», di forte attrattiva nel panorama mondiale, «pensando localmente ma agendo globalmente, nell’ottica di un marcato cambio di prospettiva rispetto al passato».

Grande apporto può venire da eventi di portata internazionale, come Expo e The Floating Piers, «perchè sono diventati forme di comunicazione delle peculiarità di un territorio molto importanti - spiega l’ex direttore generale della Rai -. La cultura non è una cosa, ma un modo di fare le cose».

«C’è ancora molta strada da fare per far crescere il cantiere Franciacorta», avverte Bencivenga. «Ma il contesto in cui nasce è molto fortunato e di buone prospettive», gli fa eco Franco Iseppi, che aggiunge: «Il turismo oggi è un mercato, composto da diversi elementi e attori, e la Franciacorta può colmare quel gap tra domanda e offerta che ancora sta vivendo». Come in un vero cantiere, per costruire ci vuole tempo. S.MART.

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