L’Avis al traguardo
del mezzo secolo
rivive la sua storia

«Nello spirito del donatore anonimo e gratuito del proprio sangue»: così Angelo Miotto, presidente della sezione Avis Cellatica, sintetizza anni e anni di generosità di decine di cittadini che dal 1967 hanno, letteralmente, dato il loro sangue per il paese ma non solo. È quindi una celebrazione importante quella di domani mattina, quando sarà festeggiato il cinquantesimo compleanno della sezione, che conta oltre 200 iscritti: una giornata in cui tutto il paese è coinvolto, sin dal primo mattino, quando ci sarà il ritrovo (previsto alle 8.30 all’oratorio) e il successivo corteo in direzione del Palazzo della Cultura dove ci sarà la premiazione degli avisini. A seguire messa e prosecuzione della festa all’oratorio.

«La nostra storia inizia nel 1967, grazie al grande entusiasmo dei fondatori, entusiasmo che sono riusciti a trasmettere ai successori - ricorda il presidente, che detiene la carica da 8 anni - cogliendo l’eredità di Rosa Cherubini, una delle donne più attive della nostra sezione». Domani sarà un’occasione di festa anche per ringraziare «tutti i donatori che hanno risposto alle nostre chiamate, permettendoci di raggiungere obiettivi impensabili nella raccolta, dovuta anche al nuovo centro alle Moie di Rodengo Saiano. Nel 2016 gli avisini di Cellatica hanno realizzato ben 489 donazioni di sangue intero più emocomponenti», sottolinea Miotto.

«La sezione è anche grata - conclude Miotto - a tutti i direttori sanitari quindi all’attuale dottoressa Silvia Zorat, e anche al Comune che con la sua presenza ci ha sempre supportato in tutto».

Da parte sua il sindaco Paolo Cingia nel suo scritto accluso al libretto stampato in occasione del cinquantesimo, osserva: «Se pensiamo a quante donazioni i vostri soci sono riusciti a compiere in questo mezzo secolo, proviamo un forte sentimento di riconoscenza verso tutti coloro che nel corso degli anni si sono generosamente legati a questa benemerita associazione di volontariato».I.PAN.

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