L’isola green prende il largo per depurare il lago d’Iseo

di C.REB.
Il «varo» della piattaforma per la fitodepurazione visto dall’altoL’«Isola che non c’era» pronta a  fare rotta verso le sponde brescianeI bambini più piccoli «testano» l’opera galleggiante del lago di Iseo La scuola di Darfo ha dato un contributo speciale al progetto
Il «varo» della piattaforma per la fitodepurazione visto dall’altoL’«Isola che non c’era» pronta a fare rotta verso le sponde brescianeI bambini più piccoli «testano» l’opera galleggiante del lago di Iseo La scuola di Darfo ha dato un contributo speciale al progetto
Il «varo» della piattaforma per la fitodepurazione visto dall’altoL’«Isola che non c’era» pronta a  fare rotta verso le sponde brescianeI bambini più piccoli «testano» l’opera galleggiante del lago di Iseo La scuola di Darfo ha dato un contributo speciale al progetto
Il «varo» della piattaforma per la fitodepurazione visto dall’altoL’«Isola che non c’era» pronta a fare rotta verso le sponde brescianeI bambini più piccoli «testano» l’opera galleggiante del lago di Iseo La scuola di Darfo ha dato un contributo speciale al progetto

«L’isola che non c’era» adesso... c’è. Ieri mattina il progetto pilota messo a punto dai ragazzi della quinta B della sezione Scienze applicate del liceo Celeri di Lovere ha preso il largo - in senso metaforico - al Circolo nautico Bersaglio di Costa Volpino. La «zatterona» - che galleggia grazie ad uno «scafo» di 30 mila bottiglie di plastica - resterà attraccata lì fino a gennaio, quando verrà trasportata nelle acque di Lovere. «TRATTANDOSI a tutti gli effetti di un natante, dobbiamo perfezionare le ultime autorizzazioni per farla navigare», spiega Fabio Campagnoni, il docente che ha coordinato il gruppo di liceali creativi. Ieri il «varo» è durato tutta la giornata. Oltre ai ragazzi delle tre scuole che hanno contribuito alla raccolta della materia prima necessaria per realizzare l’isola - l’Istituto comprensivo di Darfo, un piccolo plesso di 60 studenti di Costa Volpino e la materna di Lovere, tutti «premiati» con la maglietta disegnata da Jacopo Fo - sono approdati «circa 400 bambini tutti molto interessati al funzionamento dell’impianto di fitodepurazione allestito sulla piattaforma», come sottolinea con soddisfazione Campagnoni. In molti hanno voluto salire e «testare» la magìa a sfondo ecologico dell’opera. La parte estetica verrà completata nei prossimi mesi: gli studenti del liceo Artistico hanno già progettato e realizzato alcune soluzioni suggestive e particolari. «Quello che ci premeva era di avere la certezza che l’impianto funzionasse e che l’isola reggesse il... peso dei visitatori - sottolinea Campagnoni -. Il test ha funzionato perfettamente, e il “laboratorio viaggiante“ finalmente è diventato realtà». Ora non resta che completare l’opera e attendere l’elaborazione dei dati che raccoglierà.

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