La motonave
«Iseo» colpita
e affondata

di Giuseppe Zani
La motonave Iseo: varata nel 1905 e più volte rimodernata, non ha superato l’ultima revisione
La motonave Iseo: varata nel 1905 e più volte rimodernata, non ha superato l’ultima revisione
La motonave Iseo: varata nel 1905 e più volte rimodernata, non ha superato l’ultima revisione
La motonave Iseo: varata nel 1905 e più volte rimodernata, non ha superato l’ultima revisione

Un’altra bandiera che si ammaina: la motonave «Iseo», la nave storica della flotta del Sebino, classe 1910, non ha superato la revisione cui periodicamente vengono sottoposti i battelli della «Navigazione lago d’Iseo srl». Il guaio è che sin verso la fine del 2017 non sarà sostituita.

UNA PERDITA che creerà qualche problema quando, dal 18 giugno al 3 luglio 2016, in occasione della performance di Christo, il trasporto su acqua dovrà produrre il suo massimo sforzo.

La motonave «Iseo», perfettamente funzionante, ben tenuta, portata massima 190 passeggeri, è stata uno dei mezzi che più hanno sgobbato durante la Festa della Santa Croce di Montisola, lo scorso settembre.

«I revisori del Rina, il registro italiano navale- racconta il direttore della società di navigazione, l’ingegner Emiliano Zampoleri- hanno trovato che lo scafo, chiodato come si usava un tempo, non è più affidabile. Si potrebbe rifare, ma costerebbe troppo. Tanto vale rimpiazzare la nave».

Le imbarcazioni da rimpiazzare, per la verità, erano altre: erano i motoscafi «Iris», «Ninfea» e «Gardenia», in grado di trasportare ciascuno 90 passeggeri. Potendosi ancora utilizzare l’«Iris» per situazioni di estrema necessità, la Regione aveva stanziato nel 2014 per il 2015, la bella cifra di 3,8 milioni di euro allo scopo di mandare in pensione il «Ninfea» e il «Gardenia», varati rispettivamente nel 1955 e nel 1956.

LE NUOVE UNITÀ, nei programmi di Regione e Navigazione, avrebbero dovuto essere entrambe «ibride», cioè spinte da motori diesel e, in alternativa, da motori elettrici, e avere ciascuna una portata di 149 passeggeri.

Il pollice verso del Rina che, di fatto, ha mandato in disarmo la «Iseo», ha scompigliato un pò i piani precedenti.

«In questi giorni la Giunta regionale ha approvato, sì, l’acquisto di due nuove navi, ma è stata costretta a fare di necessità virtù: la prima unità, che subentrerà alla Iseo, anziché al Gardenia, avrà il sistema propulsivo tradizionale e potrà portare 200-250 passeggeri, mentre la seconda unità, ibrida, capace di trasportare 149 persone, subentrerà al Ninfea- spiega Emilio Agostini, presidente della società di navigazione-. Nell’adottare l’apposita delibera, siccome anche il preventivo è lievitato essendo aumentata la portata complessiva, la Giunta regionale ha aggiunto altri 300 mila euro ai 3,8 milioni già stanziati».

Il bando di appalto per la costruzione dell’«ibrido», già in calendario, si pubblicherà a giorni. Poi si stenderà il bando per la «Iseo».

I soli lavori nel cantiere nautico vincitore dureranno 18 mesi. Il collaudo entro la fine del 2017.

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