La sentenza anti-rumore mette a rischio 40 aziende Già pronto l’«appello»

di G.C.C.
L’area industriale di Capriolo: timori dopo la sentenza «anti rumore»
L’area industriale di Capriolo: timori dopo la sentenza «anti rumore»
L’area industriale di Capriolo: timori dopo la sentenza «anti rumore»
L’area industriale di Capriolo: timori dopo la sentenza «anti rumore»

La giunta di Luigi Vezzoli, sindaco di Capriolo, ha affidato all’avvocato Domenico Bezzi di Brescia l’incarico del ricorso al Consiglio di Stato contro la sentenza anti rumore» che mette a rischio circa 40 aziende: oggetto del ricorso sarà infatti la decisione del Tar che ha ordinato di modificare la zonizzazione acustica dell’area industriale del paese. IL PIANO ACUSTICO del Comune, che era stato tanti anni fa uno degli ultimi atti della giunta dell’ex sindaco Fabrizio Rigamonti, aveva classificato l’area di viale Lombardia in «classe 6», già allora quasi tutta occupata da aziende, compresa l’area dell’abitazione all’interno della Rigotex. Nel maggio 2013 un residente presentò ricorso al Tar, dopo che l’amministrazione Rigamonti aveva fatto approvare in consiglio la classe 6 per l’intera area con il voto contrario di tutte le opposizioni. La questione legale è stata risolta dal pronunciamento del Tar di Brescia, che dando ragione al residente ha condannato il Comune a pagare le spese legali e a cambiare classe acustica attribuita all’area. Ma così saranno le aziende presenti a doversi adeguare, e non per tutte è facile. LO SCORSO OTTOBRE Flavio Goffi, della lista «Onestà per Capriolo», in Consiglio comunale accusò la vecchia Giunta chiedendo che pagasse le spese legali, poco più di 5mila euro, perché aveva approvato la zonizzazione acustica senza ascoltare le minoranze. L’ex sindaco spiegò che la decisione di attribuire la «classe 6» all’area era stata adottata dai tecnici, considerando che nell’area da decenni c’erano aziende, anche con orari di 24 ore al giorno, che davano lavoro a qualche centinaio di persone. Amedeo Lunardi e Gianluca Ravelli, Pd, suggerirono di evitare nuovi giudizi, osservando che la maggioranza poteva cambiare la zonizzazione. Ma il sindaco Vezzoli propose di valutare la possibilità di risolvere il problema acustico, che interessava in particolare un privato, senza obbligare le aziende a spese enormi per ridurre i rumori dei loro macchinari. «Dieci giorni fa - ha dichiarato ora Vezzoli - abbiamo deciso di proporre ricorso al Consiglio di Stato, perché in gioco ci sono aziende e posti di lavoro. Intanto chiederemo a professionisti di studiare come risolvere il problema, augurandoci di trovare una soluzione valida».

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