Lavoratori in nero
a domicilio: la paga
era di un euro all’ora

Un’azienda sotto la lente di Ispettorato del Lavoro e Fiamme gialle
Un’azienda sotto la lente di Ispettorato del Lavoro e Fiamme gialle
Un’azienda sotto la lente di Ispettorato del Lavoro e Fiamme gialle
Un’azienda sotto la lente di Ispettorato del Lavoro e Fiamme gialle

Solo un euro l’ora. È quanto venivano pagati 26 lavoratori irregolari individuati dalla Guardia di finanza di Sarnico durante un controllo ad ampio raggio partito da una ditta di Adrara San Martino con sede legale a Sirmione che opera nel settore degli stampi in gomma.

BEN 8 DEI 17 addetti sorpresi ad operare sui macchinari dell’azienda bergamasca erano sprovvisti del contratto d’assunzione. L’azienda non aveva neppure effettuato la comunicazione all’Ufficio del lavoro comprensoriale. Uno dei lavoratori era anche clandestino sul territorio nazionale. Il titolare dell’impresa, un 43enne di Moniga, è stato denunciato alla Procura per aver occupato un immigrato privo del permesso di soggiorno.

L’investigazione delle Fiamme gialle si è poi estesa all’indotto dell’impresa che veniva a sua volta alimentato attraverso collaboratori in «nero». La Guardia di finanza ha appurato che 18 persone lavoravano per conto dell’azienda domicilio. Nelle abitazioni e nei garage erano allestiti dei laboratori improvvisati dove veniva lavorata la gomma.

I terminali del giro di manodopera «occulta» erano a Viadanica, Villongo, Adrara San Rocco e nel Bresciano a Capriolo, Coccaglio, Rovato e Palazzolo. Dalle attività ispettive è emerso che questi lavoratori venivano pagati in base al numero di pezzi lavorati ed erano impiegati fino a 10-12 ore al giorno, sette giorni su sette, per arrivare a guadagnare un massimo di 400 euro al mese, ovvero poco più di un euro l’ora.

NEI CONFRONTI dell’azienda sono state irrogate sanzioni per 84.100 euro, ed è stato disposto l’obbligo di regolarizzare i lavoratori per l’intero periodo di lavoro prestato «in nero», con pagamento dei relativi contributi evasi. Per la situazione accertata nei locali aziendali, l’Ispettorato del Lavoro ha immediatamente emesso un provvedimento di sospensione dell’attività. Per riprendere la catena produttiva, il titolare dovrà regolarizzare tutte le posizioni contrattuali e sanare le pendenze contributive di tutti i lavoratori in nero.

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