Le famiglie stentano a crederci
e il sindaco promette battaglia

La scuola dell’infanzia «Monsignor Geremia Bonomelli» di Nigoline
La scuola dell’infanzia «Monsignor Geremia Bonomelli» di Nigoline
La scuola dell’infanzia «Monsignor Geremia Bonomelli» di Nigoline
La scuola dell’infanzia «Monsignor Geremia Bonomelli» di Nigoline

Rubare ai bimbi facendo credere di impegnarsi per la gestione delle risorse della scuola - in questi anni sempre più misurate per la didattica - sembra incredibile alle mamme della scuola dell’infanzia paritaria «Monsignor Geremia Bonomelli» di Nigoline di Corte Franca, che hanno appreso dai giornali della segretaria dell’istituto, una commercialista di Adro, denunciata per peculato: ha utilizzato i fondi dell’istituto per le sue spese. Una mamma, con il figlio sull’altalena non nasconde lo stupore: «Non ci credo, non è possibile. Mio figlio, adesso alle elementari, si è trovato bene, anche se ci dicevano sempre che erano con l’acqua alla gola: la retta era passata da 140 a 180 euro al mese».

Al bar dell’oratorio c’è chi si chiede quanto sia costato alle famiglie lo stile amministrativo della segretaria, congedata dal Cda presieduto da Gemma Baglioni in carica dal 25 novembre 2016. Il Cda, che però ha respinto la disponibilità della commercialista a continuare nell’incarico, ha scoperto che il suo impegno era assai poco disinteressato, segnalando i propri dubbi alla magistratura. Chi ha letto i bilanci ha riferito che erano registrati come «prestiti a terzi» i prelievi, 300mila euro, e come «parziale rientro di prestiti a terzi» per 131mila euro. Confrontando la media di 35 alunni l’anno, con l’ammanco, circa 170mila euro, si scopre che borse, abiti, scarpe e regalie della segretaria sono costati 1.200 euro per alunno. I genitori si riuniranno per capire che fare e come recuperare la somma che, ha spiegato il sindaco Gian Pietro Ferrari, è superiore al contributo comunale per le quattro materne.

Nessuna mamma ha avanzato critiche ai docenti «Lavorano e hanno sempre lavorato bene» è il giudizio unanime. A Nigoline, che con Borgonato, Colombaro e Timoline nel 1928, ha dato vita a Cortefranca, c’è chi vorrebbe che calasse il silenzio fino al giudizio definitivo. Argomento che arriva anche sul tavolo della politica con la Lega della frazione che commenta: «La storia bolliva da mesi, ma nessuno avrebbe creduto a una cifra del genere, certo se i quattro asili si unissero, il controllo sarebbe maggiore: adesso solo Borgonato è contrario». Sul mercato stupisce l’entità della cifra, ma il commento più comune è «Fanno tutti così».

Spiegando che l’indagine è partita lo scorso anno, il sindaco Ferrari ha raccontato «Quando ci segnalarono dubbi sulla contabilità abbiamo invitato a rivolgersi alla magistratura ed è partita l’indagine. Il Comune eroga 140mila euro l’anno di contributi alle quattro materne, servizio indispensabile per bambini e famiglie. Fa male sentire che la cifra rubata è superiore a quella erogata per tutto il paese: nei prossimi giorni sentiremo i legali e valuteremo che fare a partire dalla possibilità di costituirsi parte civile».G.C.C.

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