Legami terroristici: i giudici dispongono la messa in libertà

di G.SPA.

La Corte d'Appello di Brescia ha scarcerato Lahbib El Mahmoudi, 65enne originario del Marocco con passaporto belga, arrestato il 21 luglio scorso mentre era in vacanza in un albergo sul lago d'Iseo, in esecuzione di un mandato di cattura su richiesta della magistratura di Rabat per presunti legami col terrorismo. L'uomo è tornato in Belgio, dove risiede da tempo. Il provvedimento di scarcerazione è stato disposto nei giorni scorsi, stando a quanto riferito dal suo legale, Sandro Clementi, perché il Marocco non ha mandato all'Italia la richiesta di estradizione entro 40 giorni dall'arresto provvisorio, come previsto dalla legge italiana. L'arresto, eseguito dai carabinieri, era stato convalidato dalla Corte d'Appello che aveva poi rigettato un'istanza di scarcerazione sostenendo che vi fosse il pericolo di fuga a carico di El Mahmoudi. Stando all'avvocato Clementi, l'arresto si basava solo «sulle telefonate ricevute dal Marocco», senza tenere in nessuna considerazione che quanto riferito da Rabat era già stato smentito in passato dalle autorità belghe e dalle Nazioni Unite. El Mahomudi è un ex magazziniere in pensione che vive a Bruxelles ma, stando a quanto riferito in un primo momento dal Marocco che però non ha poi chiesto l'estradizione, sarebbe stato membro della cellula terroristica capeggiata da Abdelkader Belliraji e coinvolto in almeno tre omicidi tra la fine degli anni Ottanta e l'inizio dei Novanta. « «In realtà - spiega Clementi - dopo approfondite indagini durate 8 anni già la magistratura belga era arrivata alla conclusione che Belliraji non fosse un terrorista e, dopo averlo sentito più volte, che nemmeno El Mahomoudi avesse nulla a che fare con ambienti estremisti». Inoltre, sottolinea Clementi, il 21 ottobre del 2016 un provvedimento dell'Alto Commissariato delle Nazioni Unite ha stabilito che Belliraji era stato arrestato nel 2008 dopo essere stato torturato e aveva subito un processo iniquo. •

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