Marone non si arrende:
sulla gestione dell’acqua
andrà al Consiglio di Stato

Ciclo idrico: Marone non molla
Ciclo idrico: Marone non molla
Ciclo idrico: Marone non molla
Ciclo idrico: Marone non molla

Tutti d’accordo, a Marone, maggioranza e minoranze consiliari, ma anche i gruppi attivi sui social, a difendere a spada tratta la gestione in house del servizio idrico.

Dopo la doccia fredda del ricorso municipale bocciato dal Tar, adesso si parla di far valere le proprie buone ragioni davanti al Consiglio di Stato. Il sindaco Alessio Rinaldi, nell’annunciare un’assemblea per la prossima settimana, già chiama alla mobilitazione.

«L’ACQUA è un bene di tutti- si legge sul sito internet del Comune- e la Sebino Servizi è un patrimonio di tutti i cittadini. Nessuno ce le può toccare!».

Va subito precisato che la sentenza del Tar pubblicata l’altro ieri non sembra ambire a far scuola, perché basata su parametri di valutazione volti a misurare in concreto il grado di efficienza del servizio idrico prestato e, quindi, a stabilire se Marone possiede oppure no i requisiti per continuare a gestire in forma autonoma l’acquedotto e la fognatura. Il verdetto, al termine di un’interlocuzione serrata con il Comune, è stato emesso dall’Ufficio d’Ambito di Brescia: 13 le insufficienze e 5 le sufficienze.

«In questa partita, anche se si è parlato di “parametri condivisi”, le regole del gioco le ha dettate l’Ufficio d’Ambito, che non è un soggetto terzo, visto che è interessato ad acquisire la nostra acqua- attacca Rinaldi-. Durante il mese scarso in cui è durato il confronto tra Comune e Ufficio d’Ambito, i funzionari di Brescia non sono mai venuti a Marone a constatare di persona come stavano realmente le cose: tutta la documentazione l’hanno acquisita tramite lo scambio di files o di materiale cartaceo. Quanto ai voti in pagella, quelli negativi riguardano questioni risolvibili con investimenti contenuti- sostiene il sindaco - come il cambio periodico dei contatori o l’installazione di misuratori alle opere di presa, mentre quelli positivi riguardano questioni decisive, come il pregio delle nostre sorgenti o la qualità dell’acqua erogata. Non riesco infine a capire come abbiano fatto a calcolare i futuri aumenti in bolletta: chi ha mai dichiarato che ritoccheremo all’insù le tariffe?».

ANCHE Emilio Tosoni, ex sindaco e capogruppo di minoranza per «Uniti per Marone», e Lucia Guerini, capogruppo di minoranza per «Vivere e crescere Marone», si dicono dispiaciuti per l’esito del ricorso al Tar. Tosoni: «Abbiamo sempre votato a favore per tenerci stretta l’acqua: una battaglia iniziata da noi. Chissà, se si fosse argomentato meglio il nostro punto di vista, forse poteva andare diversamente».

Analoghe le considerazioni proposte dalla Guerini: «Avessero coinvolto le minoranze e le professionalità che ad esse fanno capo, magari si sarebbe potuta mettere in campo un’azione più articolata e incisiva». G.Z.

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