«No ai centri commerciali»
L’offensiva di Legambiente

Il teatro comunale di Erbusco, accoglierà domani sera alle 20,45 una nuova assemblea organizzata dal circolo politico culturale Lilliput sull’ampliamento del centro commerciale «Le Porte Franche», oggetto di un referendum fissato il 29 maggio.

All’incontro, moderato da Giuseppe Antonini, presidente di Lilliput, parteciperanno i sindaci di Erbusco Ilario Cavalleri e di Rovato, Tiziano Belotti, con l’urbanista Claudio Buizza e Gianluigi Camossi, comitato di Villa.

All’indomani della prima assemblea sul progetto di ampliamento de «Le Porte Franche», Legambiente Lombardia, con un comunicato aperto da un «No alla trasformazione dell’area dell’ex cava Noce in una discarica», ha ribadito ieri l’opposizione «a centri commerciali che fagocitano il paesaggio», schierandosi contro l’ampliamento di 10 mila metri quadri.

Mario Corioni, presidente di Legambiente Erbusco, critica l’uso di terra e rocce da scavo nell’ex Cava Noce: «Non è accettabile - ha dichiarato - che si definisca come un recupero ambientale finalizzato all’utilizzo agricolo il conferimento di materiali inerti in una cava che dal 2006 è stata dichiarata definitivamente chiusa. Il progetto trasformerebbe un’area, tornata verde e boscosa negli anni, in una discarica aperta in piena Franciacorta, nei pressi dall’abitato e su una falda acquifera». Corioni sostiene che l’ex cava può contenere 1,1 milioni di metri cubi e che dalla collina ne verrebbero estratti 80 mila.

Anche Barbara Meggetto, presidente di Legambiente Lombardia, ha criticato l’amministrazione: «Il Comune si dimostra più interessato ai 3 milioni di euro di oneri che al benessere del proprio territorio. Strutture commerciali di grande estensione, con enormi parcheggi, non fanno altro che aumentare il consumo di suolo di un’area già molto urbanizzata, oltre a stimolare il trasporto su gomma e l’aumento del traffico veicolare». G.C.C.

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