Olio del Sebino, ecco i numeri
di una stagione da dieci e lode

di Giuseppe Zani
Gloria Rolfi, Emanuele Ghirardelli e Simone Frusca alla presentazione
Gloria Rolfi, Emanuele Ghirardelli e Simone Frusca alla presentazione
Gloria Rolfi, Emanuele Ghirardelli e Simone Frusca alla presentazione
Gloria Rolfi, Emanuele Ghirardelli e Simone Frusca alla presentazione

La cultura dell’olio d’oliva sta facendo passi da gigante sia tra i produttori che tra i consumatori, sul lago d’Iseo. Il merito del nuovo clima che si è creato da queste parti è da ascriversi anche all’assistenza tecnica offerta da Aipol e Comunità Montana.

Le analisi dell’olio effettuate fra novembre e dicembre dall’ente comprensoriale che ha sede a Sale Marasino sono state, su tutto il lago, compresa la sponda bergamasca, ben 170, di cui 77 sul Sebino bresciano, mentre i campioni analizzati a cura dell’Aipol a Montisola sono stati 40.

«LA QUALITÀ dell’olio 2016 è da considerarsi buona, con punte di eccellenza», spiega Emanuele Ghirardelli, direttore dell’Aipol. «Extravergine e olio Dop sono ormai fra i punti di forza del nostro territorio», rimarca Paola Pezzotti, presidente della Comunità Montana del Sebino bresciano. La direttrice della stessa Comunità, Gloria Rolfi, dal canto suo precisa che lo strumento d’indagine che si utilizza in sede da 3 anni è l’Oxitester, messo a punto dall’azienda Ginestra Fiorentina. Ebbene, stavolta le analisi chimiche e organolettiche hanno evidenziato in più dell’80% dei campioni valori di acidità di tutto rispetto, la cui media è stata dello 0,34%, per la precisione, quando il limite di legge è dello 0,8% per l’extravergine e dello 0,55% per l’olio Dop. Basso, come deve essere, il valore dei perossidi nel 98% dei campioni: la media è stata di 7,65 milliequivalenti per kg, mentre la legge dice che il limite dev’essere inferiore a 20.

Alto invece, come si conviene, il valore dei polifenoli, che nei 170 campioni si è attestato tra i 90 e i 140 milligrammi per kg, con picchi sopra i 200. «All’assaggio - aggiunge Ghirardelli -, il 40% dei campioni è da considerarsi eccellente, con spiccate note aromatiche di fruttato medio, intenso amaro e lieve piccante. I rimanenti campioni evidenziano un fruttato leggero con sentori di mandorla ed erba. Per apprezzarne appieno profumi e sapori l’olio va consumato fresco, entro i 12 mesi successivi alla spremitura, meglio entro i 6 mesi. Olio nuovo, vino vecchio, dice il proverbio».

Gloria Rolfi insiste sui fattori che hanno inciso sulla qualità: la media dei giorni intercorsi tra la raccolta e la molitura è stata di 3,5, i trattamenti contro la mosca sono stati compiuti in più dell’80% delle colture, l’uso dei contenitori in acciaio è diffuso in più del 70% dei circa 200 associati all’Aipol sull’intero Sebino. Dal punto di vista della quantità, l’areale olivicolo del lago ha prodotto nel 2016 circa 150 tonnellate di olio, il 20% della produzione lombarda. La resa è variata da un 9% per le prime olive raccolte a un 15-16% per quelle raccolte a fine campagna: la media si è attestata intorno al 12% circa. Infine, una novità: il supporto prestato dalla Comunità montana continuerà anche nei mesi di aprile e maggio. I 170 olivicoltori sebini saranno richiamati per testare il grado di conservabilità dell’olio imbottigliato.

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