Ospitaletto, il voto avvicina il polo Esselunga

di Cinzia Reboni
Dopo la festa per la vittoria Sarnico ha già steso l’agenda di governo
Dopo la festa per la vittoria Sarnico ha già steso l’agenda di governo
Dopo la festa per la vittoria Sarnico ha già steso l’agenda di governo
Dopo la festa per la vittoria Sarnico ha già steso l’agenda di governo

La bottiglia di bollicine è spuntata poco dopo la mezzanotte, quando ormai il risultato era cristallizzato. Prima, per scaramanzia, Giovanni Battista Sarnico l’ha tenuta ben nascosta. Un brindisi e un applauso liberatorio, i tanti abbracci dei sostenitori, la certezza che per altri cinque anni Ospitaletto sarà ancora «sua». «Cinque anni per «portare a termine tutti i progetti già avviati - sottolinea il sindaco -. I cittadini hanno capito che abbiamo guidato il Comune con onestà, passione e risultati. Hanno premiato la nostra chiarezza e la trasparenza su scelte importanti». Per Sarnico si è trattato di un risultato di ampio respiro, mai messo in discussione: in tutte e dieci le sezioni ha staccato gli avversari, totalizzando 3.252 preferenze, il 50,39% dei voti validi. «Ora ci metteremo al lavoro per completare le opere in sospeso, a partire dalla convenzione con Esselunga, un progetto fondamentale per Ospitaletto, e dalla trasformazione di Villa Presti in polo sanitario». Ma nell’agenda dei primi 100 giorni c’è anche «la sicurezza, con il potenziamento della videosorveglianza, il decoro del paese, la realizzazione di nuove opere pubbliche e un’attenzione particolare alle associazioni, nel solco di un’idea di comunità che cerchiamo sempre di valorizzare». Agli avversari politici, Sarnico tende una mano: «Il risultato di “Insieme per Ospitaletto“ ha premiato il lavoro di squadra, andando oltre ogni pronostico - sottolinea il sindaco -. Con i rappresentanti delle altre liste che siederanno in consiglio confido ci sia la massima collaborazione, nell’interesse e per il bene di tutta la cittadinanza». LA SCONFITTA del centrodestra - rappresentato alle urne dalla lista Gente Nostra - è da attribuire essenzialmente «ad un’affluenza troppo bassa e al mancato voto di lista - sottolinea Giorgio Prandelli -: due fattori che hanno inciso negativamente sul risultato». PRANDELLI, che ha guidato Ospitaletto dal 2001 al 2011, confidava in un esito ben diverso. Ora dovrà accontentarsi di 4 posti in consiglio comunale. «Il nostro messaggio era piuttosto chiaro, basato su un programma innovativo. Evidentemente non è stato recepito - spiega il candidato di Gente Nostra -. Il nostro intendimento era quello di far fare esperienza ai giovani, che si sono impegnati a fondo ed hanno scritto insieme a me il programma. Dispiace, era una bella lista, avremmo volentieri portato avanti insieme un progetto serio». L’amarezza di Giuseppe Antonini è palpabile, ma il fair play non manca. «Facciamo i complimenti ai vincitori, augurando un buon lavoro a tutti i consiglieri eletti. Noi - sottolinea il candidato di “Ospitaletto da vivere“ - abbiamo proposto una lista che ha rappresentato un gruppo di lavoro giovane, che ha proposto un progetto innovativo in cui crediamo. I cambiamenti importanti e duraturi derivano da progetti a lungo termine, e questa esperienza è il punto di partenza di un lavoro che continuerà, e siamo certi si consoliderà, perché il futuro non può prescindere dal riavvicinamento alla politica con la partecipazione attiva e la costruzione di prospettive per il futuro dei giovani, per una politica trasparente e partecipata». Preso atto del risultato, Antonini sottolinea che «il 63% di affluenza alle urne alle elezioni amministrative è un dato che deve far riflettere. In ogni caso, siamo contenti della forte regressione della destra, un dato che riteniamo estremamente importante». «Unicuique suum, a ciascuno il suo» è il laconico commento di Ernesto Mena, che ha ottenuto solo il 7,36% dei voti. «Ringraziamo comunque i cittadini che ci hanno votato. Ribadisco che noi eravamo e siamo contro la politica, ma evidentemente Ospitaletto ha preferito quest’ultima». •

Suggerimenti