Pedone travolto e ucciso sulle strisce

di Giuseppe Zani
L’investimento è accaduto a metà mattina in via Roma, sulla vecchia provinciale che attraversa il paeseUn lenzuolo copre pietosamente il corpo di Bruno Moratti. Inutile ogni soccorso, l’ex commerciante di Iseo è deceduto sul colpoBruno Moratti:  aveva 78 anniI soccorsi sul luogo dell’incidente
L’investimento è accaduto a metà mattina in via Roma, sulla vecchia provinciale che attraversa il paeseUn lenzuolo copre pietosamente il corpo di Bruno Moratti. Inutile ogni soccorso, l’ex commerciante di Iseo è deceduto sul colpoBruno Moratti: aveva 78 anniI soccorsi sul luogo dell’incidente
L’investimento è accaduto a metà mattina in via Roma, sulla vecchia provinciale che attraversa il paeseUn lenzuolo copre pietosamente il corpo di Bruno Moratti. Inutile ogni soccorso, l’ex commerciante di Iseo è deceduto sul colpoBruno Moratti:  aveva 78 anniI soccorsi sul luogo dell’incidente
L’investimento è accaduto a metà mattina in via Roma, sulla vecchia provinciale che attraversa il paeseUn lenzuolo copre pietosamente il corpo di Bruno Moratti. Inutile ogni soccorso, l’ex commerciante di Iseo è deceduto sul colpoBruno Moratti: aveva 78 anniI soccorsi sul luogo dell’incidente

È stato investito a pochi metri da casa sua mentre attraversava la strada sulle strisce pedonali. Così è morto ieri mattina Bruno Moratti, 78 anni, conosciutissimo nel Basso Sebino perché era stato per una vita il titolare insieme con il fratello Domenico di un negozio di fiori, in via Mirolte, a Iseo. È l’ennesimo pedone vittima della strada: erano già tredici al 31 ottobre, secondo l’associazione «Convidere la Strada della Vita. In totale sono 72 i decessi del 2018 sulle strade bresciane contro i 53 allo stesso periodo dell’anno scorso. LA DISGRAZIA è avvenuta intorno alle 10.30 in via Roma, all’altezza del Mama’s pizza, poco distante dal civico 44 dove Moratti viveva con la moglie Gemma Cristini e con Silvio, l’ultimo dei suoi quattro figli. «Attraversava sempre sulle strisce pedonali, insisteva perché le utilizzassimo, era ossessionato da questo tratto di strada lungo il quale, nonostante le zebre sull’asfalto siano richiamate in alto da un apposito cartello con luci intermittenti, i veicoli in transito tendono a correre», dicono i familiari. A travolgerlo è stata una Suzuki Sx4 che viaggiava in direzione di Provaglio d’Iseo: alla guida, S. L., una 43enne di Iseo. Il corpo dell’anziano, colpito all’altezza del fanale anteriore sinistro della vettura, è stato sbalzato in alto di qualche metro ed è atterrato sul fanalino anteriore sinistro di una Subaru Forester blu che, fermatasi per consentire l’attraversamento pedonale di una suora, proveniva in senso contrario. Forse in quel momento S.L. stava parlando con la figlia di 8 anni, legata nel seggiolino posteriore, o forse è stata abbagliata dal sole che aveva di fronte, ormai alto nel cielo. Nel cadere sull’asfalto Bruno Moratti ha sbattuto pesantemente la testa e lì è rimasto, immobile, a un paio di metri dalle strisce pedonali. L’investitrice ha subito inchiodato ed è scesa dalla macchina per sincerarsi dell’accaduto. Ma la scena che le si è presentata le ha gelato il sangue nelle vene. L’autista della Subaru, anch’egli residente a Iseo, ha immediatamente telefonato per chiedere l’arrivo dei soccorsi. Dagli Ospedali Civili di Brescia si è alzata l’eliambulanza e dal nosocomio di Iseo è partita un’autolettiga. Per Bruno, però, non c’è stato nulla da fare. Il suo cuore ha cessato di battere alle 11.04. Eliambulanza e autolettiga hanno fatto rientro alle rispettive basi, vuote. La povera salma è rimasta per un paio di ore distesa sull’asfalto, protetta dalla curiosità di passanti - nel frattempo raccoltisi tutt’attorno - da un telo cerato. In prima fila, in lacrime, i figli Fernando, Federico e Silvio; Stefano, che ha un’attività a Piacenza, arriverà più tardi. Bruno Moratti era uscito di buon’ora per andare a ritirare la pensione all’ufficio postale. Poi si era fermato nel vicino bar per bersi un caffè e fare quattro chiacchiere con gli amici, com’era sua abitudine. Avrebbe dovuto partecipare a mezzogiorno alla festa del 1940, la festa di classe, organizzata dai suoi coetanei in una trattoria del paese, e perciò aveva deciso di far ritorno in via Roma per lasciare i soldi a casa. La notizia della sua tragica fine ha presto fatto il giro di Iseo e del circondario, suscitando viva impressione e sincero cordoglio. Quando aveva il negozio di fiori, Bruno si prendeva cura della serra e si occupava delle consegne. Gli piaceva sparare la battuta scherzosa, stuzzicare gli iseani che conosceva. Da ultimo scendeva tutte le mattine in piazza Garibaldi con la moglie Gemma: lui dava la voce a tutti, lei faceva la spesa. Poi entrambi, trascinando lo zaino a rotelle, tornavano a casa. La salma è stata ricomposta nella sala mortuaria dell’os- pedale di Iseo, a disposizione dell’autorità giudiziaria. • © RIPRODUZIONE RISERVATA

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