Pesca, si cambia
Sarà rivoluzione
per sessantamila

di Valerio Morabito
Si annuncia una svolta per i pescatori bresciani: le aree saranno suddivise in quattro bacini e la gestione sarà affidata alle associazioni
Si annuncia una svolta per i pescatori bresciani: le aree saranno suddivise in quattro bacini e la gestione sarà affidata alle associazioni
Si annuncia una svolta per i pescatori bresciani: le aree saranno suddivise in quattro bacini e la gestione sarà affidata alle associazioni
Si annuncia una svolta per i pescatori bresciani: le aree saranno suddivise in quattro bacini e la gestione sarà affidata alle associazioni

Fare squadra è diventato il motto dell'Unione pescatori bresciani (Upbs) per riuscire a gestire l'attività della pesca e salvaguardare le acque dei vari bacini territoriali. Nella conferenza stampa che si è tenuta ieri mattina nel contesto dell'Agroittica di Calvisano, i vertici dell'associazione e il consigliere regionale della Lega Nord Fabio Rolfi, hanno messo in evidenza l'obiettivo primario di voler affidare ai pescatori la gestione dei corsi fluviali bresciani, in modo da garantire una miglior gestione dell'acqua, tutelare la biodiversità ed incrementare la vigilanza.

Del resto il biennio che si è appena concluso ha lasciato alle spalle gravi criticità per il settore. «Il passaggio di competenze in materia di pesca dalle Province alla Regione - ha affermato il presidente dell'Upbs Fabrizio Oliva - ha creato involontariamente un vuoto istituzionale che si è tramutato in gravi rallentamenti e problemi nella gestione pratica di organizzazione, ripopolamenti ittici, vigilanza e collaborazioni tra enti ed associazioni».

«UNO DEI FATTI più gravi - ha proseguito Oliva - è quello legato alla mancata programmazione di immissione riguardante la fauna ittica come avannotti e trote di piccole dimensioni».

Dunque, per colmare questo «vuoto burocratico», l'Unione pescatori bresciani si è candidata alla gestione della pesca provinciale e delle zone limitrofe. Una proposta che è stata accolta con positività da Regione Lombardia.

«Il 23 ottobre - ha annunciato il consigliere regionale Fabio Rolfi - verrà discusso in giunta regionale la bozza del nuovo regolamento per la pesca per avviare l'iter di approvazione».

«In questo modo il nuovo regolamento andrà a sostituire quello datato 2003 - ha aggiunto l'assessore regionale all'Agricoltura Gianni Fava -. Si tratta di una revisione necessaria che comporterà la fine delle competenze provinciali, il superamento dei confini amministrativi e l'individuazione di bacini di pesca definiti dai corsi d'acqua principali».

QUATTRO BACINI sovra-provinciali che coinvolgono oltre 60 mila pescatori (ben 37 mila sono i bresciani) sono stati delimitati a tale proposito. Quello della Vallecamonica che comprende l’asta del fiume Oglio fino all’asse autostradale A4, parte del bergamasco (Val Cavallina) ed il lago d’Iseo. Il comprensorio Valli avrà invece giurisdizione su fiumi e torrenti presenti nelle aree della Valtrompia, della Valsabbia e del lago di Garda. Il bacino Oglio comprende territori bresciani, mantovani e cremonesi, mentre quello del Mincio raggruppa l’area del fiume dalla diga di Salionze a nord fino alla confluenza nel Po.

Quando verrà approvato il nuovo regolamento e con l’a- pertura di un bando, l’Upbs proverà ad ottenere la gestione in concessione dei bacini di interesse.

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