Rapaci, inizia la mattanza Dalle fucilate alle torture

Lo sparviere paralizzato
Lo sparviere paralizzato
Lo sparviere paralizzato
Lo sparviere paralizzato

L’ultima stagione di caccia nel Bresciano si era conclusa col conteggio di quasi 40 iperprotetti rapaci diurni e notturni presi a fucilate o presi nelle trappole, sicuramente solo una parte di quelli finiti nel mirino. Quella nuova è iniziata sotto i peggiori auspici: con un falco centrato direttamente dai pallini e un altro uccello da preda morto di sfinimento dopo che qualcuno, probabilmente dopo averlo catturato, gli aveva bloccato le zampe. Il primo episodio risale a mercoledì ed è avvenuto nella località Duomo di Rovato: qui il servizio di recupero che fa capo alla polizia provinciale ha preso in consegna un bellissimo lodolaio (Falco subbuteo) ferito da una scarica di pallini e trasferito nel Centro recupero animali selvatici gestito dal Wwf a Valpredina (Bergamo). Un socio di Legambiente residente a Siviano di Montisola ha invece trovato uno sparviere (Accipiter nisus) morto nel giardino di casa. Il rapace aveva le zampe legate da una fascetta da elettricista, e probabilmente è sfuggito a qualcuno dopo essere stato catturato morendo di stenti non potendo cacciare e neppure posarsi. •

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