Scarichi fognari e fondali fermi La lenta agonia del lago di Iseo

di Giuseppe Zani
Una suggestiva immagine del lago d’Iseo: sono forti i timori per un futuro segnato da problemi ambientali
Una suggestiva immagine del lago d’Iseo: sono forti i timori per un futuro segnato da problemi ambientali
Una suggestiva immagine del lago d’Iseo: sono forti i timori per un futuro segnato da problemi ambientali
Una suggestiva immagine del lago d’Iseo: sono forti i timori per un futuro segnato da problemi ambientali

Entro il 2027, come dispone la direttiva quadro sulle acque dell’Unione europea, il lago d’Iseo dovrebbe tornare «in buone condizioni», vale a dire a com’era negli anni ‘60. Obiettivo irrealistico? «Il rischio è che il processo che sta portando il lago verso l’eutrofizzazione sia irreversibile», ha detto invece l’altra sera Marco Pilotti, docente di Idraulica all’Università di Brescia, parlando all’Oldofredi di Iseo davanti a una platea insolitamente folta. Segno che la salute del lago sta a cuore a molti residenti sulle sue rive. Il Sebino, a sentire Pilotti, sta migliorando in superficie, ma peggiorando sul fondo. Una diagnosi già formulata dalle conclusioni dello studio triennale dell’università Bicocca di Milano, anticipate nei giorni scorsi da Bresciaoggi. Sotto i 100 metri l’ossigeno scompare, il fosforo si accumula e la temperatura dell’acqua è di 6-7 gradi, mentre nel 1967 era di 5,75 gradi. In Valcamonica la depurazione è ferma al 50%. Sul lago, dove l’anello di collettamento è stato completato, sarebbe invece da controllare il comportamento dei 120 sfioratori di piena presenti. Quanti dei reflui fognari che si producono e quanta acqua che dilava strade e parcheggi finiscono nel lago quando piove? Risposta non c’è, perché mancano dati credibili. «Gli sfioratori sono necessari, sennò i depuratori andrebbero in tilt - ha precisato Pilotti-. Il problema è la tumultuosa crescita urbanistica del territorio. Bisognerebbe però fare quello che hanno fatto a Chicago o a Londra, ad esempio: vasche e tunnel per lo stoccaggio e il trasporto di acque reflue miscelate con acqua piovana. Opere che richiedono investimenti ingenti». A complicare il quadro clinico del lago, il suo mancato rimescolamento. L’ultima volta che il Sebino si è «girato» completamente, portando ossigeno sul fondo, è stato nell’inverno 2005. Un fenomeno che avviene quando l’acqua di superficie, diventata fredda come quella sottostante, sprofonda destabilizzando la stratificazione dell’intera colonna d’acqua. «Questo meccanismo si sta bloccando per due ragioni: i cambiamenti climatici e l’accumulo di materia organica che rende più densa l’acqua sul fondo», ha spiegato Pilotti. NELLA REGIONE dei Grandi laghi, nel Nord America, le decisioni in tema di ambiente sono affidate a una Commissione tecnica. Bisognerebbe fare altrettanto sul Sebino. Dalla platea ci sono state domande sulle disposizioni legislative che impongono di separare le acque bianche da quelle nere nei nuovi quartieri. «Iseo, su 29 km di fogne, ne ha 20 miste - ha detto il sindaco Riccardo Venchiarutti -. Per separarne 600 metri stiamo spendendo 650mila euro. Quanto alla Commissione tecnica, facciamola al più presto. È sbagliato contrapporre il turismo alla tutela ambientale. Se perdiamo il turismo che abbiamo adesso, il problema diventa di altra natura». • © RIPRODUZIONE RISERVATA

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