Scatole, colori e ricerca Marone si è fatto onore al maxi-concorso dell’Airc

di A.ROM.
I bambini di quinta della scuola elementare di Marone
I bambini di quinta della scuola elementare di Marone
I bambini di quinta della scuola elementare di Marone
I bambini di quinta della scuola elementare di Marone

Ottimo risultato per le classi quinte delle scuole elementari di Marone, che hanno raggiunto il quarto posto assoluto - con oltre mille voti - su 378 classi, oltre 400 elaborati da tutta Italia, nel concorso «La scatola generosa», indetto dall’Associazione italiana per la ricerca sul cancro (Airc) all’interno del progetto «Una costellazione luminosa». I ragazzi, coordinati dallo staff di insegnanti, si sono aggiudicati libri per un valore di 300 euro. In sintesi, le classi dovevano costruire una scatola che rappresentasse il significato del verbo donare. «SUL COPERCHIO della nostra scatola - raccontano le portavoce delle due classi, Carmelina Marinaccio e Benedetta Zanotti - abbiamo voluto mettere il ponte di Christo, simbolo di unione con le altre persone, un dono agli altri. All’esterno abbiamo sistemato l’azzurro del lago d’Iseo, le barche e i pesci. All’interno abbiamo sistemato invece alcuni sacchetti con i nostri pensieri sulla donazione. Abbiamo imparato il significato della donazione - proseguono le ragazze - ma anche capito che nel nostro piccolo possiamo fare molto. Ad esempio mantenere un’alimentazione sana: una volta a settimana il nostro impegno è quello di portare frutta e verdura a scuola per l’intervallo. Oppure praticare uno sport di movimento, che aiuta a mantenersi in forma. Tenere l’ambiente pulito poi è essenziale. Se non ci fosse la ricerca infine non si potrebbe sperare di combattere la malattia». Sono tanti i progetti che i ragazzi delle elementari portano avanti, con le insegnanti, in questo senso. E il risultato dei laboratori artistici viene poi messo in vendita per raccogliere fondi da destinare alle associazioni del territorio. La cooperativa «Il Germoglio», ad esempio, che segue ragazzi diversamente abili, con i quali gli studenti passano alcuni pomeriggi a giocare; o le ore passate con gli anziani della casa di riposo ad ascoltare storie e a divertirsi con i nonni; l’aiuto vicendevole e doveroso, infine, ai propri compagni in difficoltà scolastica. •

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