Siluro al sindaco,
in sette staccano
la spina

di Giancarlo Chiari
I sette consiglieri comunali in posa con le lettere di dimissioni
I sette consiglieri comunali in posa con le lettere di dimissioni
I sette consiglieri comunali in posa con le lettere di dimissioni
I sette consiglieri comunali in posa con le lettere di dimissioni

È finita ieri alle 13, all’ufficio protocollo del municipio, l’amministrazione di Luigi Vezzoli come sindaco di Capriolo, in carica dal 2014 quando aveva vinto le elezioni con la lista «Onestà», alleanza tra Lega e civici. A PORRE FINE al mandato con qualche mese di anticipo sulle elezioni, sono state le dimissioni di sette consiglieri comunali, depositate proprio ieri mattina: a staccare la spina, determinando lo scioglimento del Consiglio, sono stati Clemente Salogni, Massimo Reccagni e Carolina Zerbini (Gruppo civica), Amedeo Lunardi e Gianluca Ravelli (Insieme per Capriolo), Fabrizio Rigamonti (Forza Capriolo) e Ovidio Brignoli, da poco subentrato al dimissionario Andrea Salogni (Capriolo Riparte). I sette consiglieri si sono ritrovati in municipio alle 11,50 per firmare le dimissioni che mettono fine al mandato di Vezzoli. Nero su bianco. L’ultima «goccia» era stata la convocazione per ieri sera del Consiglio comunale per prorogare il Piano di governo del territorio, già bocciato il 24 gennaio, senza inserire la mozione di sfiducia che non era stata messa ai voti nella seduta precedente. Del resto i numeri non c’erano più. Ripercorrendo le ultime vicende, i sette consiglieri hanno ricordato che la situazione era già arrivata al capolinea il 13 dicembre, quando si era dimesso Andrea Salogni, che in precedenza sosteneva una maggioranza ormai ridotta all’osso dopo la defezione di tre dei suoi membri avvenuta già nel 2016. Poi hanno ricordato che la convocazione del Consiglio il 24 gennaio, per la surroga di Andrea Salogni, non aveva rispettato il termine dei 10 giorni. Infine l’incidente definitivo: la mancata votazione della mozione di sfiducia, pur essendo stata inserita nell’Ordine del giorno all’unanimità. Non solo numeri: l’amministrazione viene criticata anche sull’azione di governo: «L’operato in questi quattro anni e mezzo - affermano i consiglieri dimissionari - si è caratterizzato per carenza di manutenzione ordinaria di strade, giardini, gestione i rifiuti che i cittadini quotidianamente denunciano. Non è migliorata la qualità dei servizi, nessun reale investimento su scuola e cultura, viabilità, modifiche al Pgt, progetti per i giovani, nessun progetto per il territorio, solo un aumento di pressione fiscale». I DIMISSIONARI concludono con considerazioni amare sugli ultimi mesi: «Il passaggio di consiglieri da un gruppo all’altro testimonia la dissoluzione del vincolo che li ha legati al sindaco che, con i pochi consiglieri di “Onestà per Capriolo”, ha insistito nel mantenere la sedia - incalzano i “ribelli” -. Abbiamo dovuto prendere atto e dare le dimissioni per chiudere un periodo buio della storia di Capriolo, con un’amministrazione pessima che dimostra che la Lega di Capriolo non dispone di elementi validi per la gestione del paese». •

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