Sulle Porte
Franche bis
vittoria dei «no»

di Giancarlo Chiari
L’afflusso ai seggi ha subito un’impennata nel pomeriggio: alla fine ha votato quasi un elettore su due
L’afflusso ai seggi ha subito un’impennata nel pomeriggio: alla fine ha votato quasi un elettore su due
L’afflusso ai seggi ha subito un’impennata nel pomeriggio: alla fine ha votato quasi un elettore su due
L’afflusso ai seggi ha subito un’impennata nel pomeriggio: alla fine ha votato quasi un elettore su due

Erbusco ha deciso: l’ampliamento delle Porte Franche non si farà. Il referendum indetto dal sindaco sull’operazione urbanistica ha fatto registrare una marcata affermazione dei «no» che sono stati 1.616 contro 1.377 «sì». Un verdetto rafforzato sull’affluenza: il quorum del 30% è stato superato di slancio. Si sono recati alle urne 2.998 cittadini, il 45,66% degli aventi diritto. Decisivo il voto nelle frazioni dove l’affermazione dei «no» è stata schiacciante. Nel seggio del capoluogo, l’ultimo a chiudere uno scrutinio «fiume», scandito anche da momenti di tensione, i «sì» si sono attestati a 633 a fronte dei 518 «no». Ma quei centoquindici voti non sono riusciti a colmare il vantaggio accumulato a Villa (674 «no» e 394 «sì») e Zocco (425 «no», 320 «sì»).

L’innovativa e per il Bresciano fino a ieri inedita forma di democrazia partecipata scelta dal sindaco, ha saputo dunque appassionare la comunità. E al netto del dibattito fra chi ritiene che Erbusco abbia creato un pericoloso precedente e chi invece è convinto che finalmente si sia data voce alla gente, il referendum potrebbe diventare un modello virtuoso nel coinvolgimento dei cittadini nella gestione del territorio. Il palpitante «referendum-day» si è concluso alle 21,30 di ieri, quando il presidente del seggio del capoluogo ha ratificato il risultato dello spoglio. Il primo commento è stato del sindaco Ilario Cavalleri, modello di incrollabile coerenza anche nei giorni più infuocati della campagna referendaria. «Rispetteremo il volere dei cittadini - afferma -. Non esprimo giudizio sull’esito del referendum dico solo che la comunità ha dimostrato di gradire il coinvolgimento diretto nelle scelte che riguardano il territorio. Sarebbe stato bello conoscere l’opinione del restante 53,34%.

E ORA? «Il progetto di ampliamento delle Porte Franche non sarà inserito nella variante al Pgt - afferma il sindaco -. Sul tappeto restano i problemi che l’operazione urbanistica avrebbe risolto, a partire dalle difficoltà finanziarie della Casa di riposo. La cava Noce sarà eliminata dall’ambito di trasformazione e inserita come zona agricola nello stato in cui si trova».

Per l’ex sindaco Isabella Nodari che si era schierata per il «no» al referendum, «la cava va invece caratterizzata: le nostre indagini avevano individuato rifiuti diversi, perfino idrocarburi. Il bacino va lasciato com’è in attesa di una soluzione. Sono felice per l’esito della consultazione: l’opposizione al progetto era del resto trasversale e motivata». Gianluigi Camossi, leader del comitato di Villa Pedergnano che ha guidato il fronte del «no», esulta: «stavolta la politica ha dovuto ascoltere la voce della gente». «Dalle urne - osserva Silvio Parzanini, presidente associazione Parco agricolo della Franciacorta -, escono sconfitti i fautori della quarantennale cementificazione della Franciacorta. La gente di Erbusco ha rivendicato il diritto a scegliere il futuro del proprio territorio».

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