Tecnologia senza segreti
per cinque studenti
dell’Antonietti di Iseo

Gli studenti premiati dell’Antonietti di Iseo
Gli studenti premiati dell’Antonietti di Iseo
Gli studenti premiati dell’Antonietti di Iseo
Gli studenti premiati dell’Antonietti di Iseo

Un giorno, chissà, li potrebbe chiamare la Nasa. Per adesso hanno dimostrato di avere conoscenze e curiosità tali da essere in grado di ideare e realizzare un prototipo che, magari con qualche trovata innovativa in più, potrebbe aprir loro tante porte. Stiamo parlando dei 5 studenti dell’Antonietti di Iseo che ieri hanno presentato ai loro coetanei e a una giuria formata dai rappresentanti di 7 aziende i progetti coi quali partecipano al concorso nazionale TecnicaMente-Dall’aula all’azienda, promosso da Adecco. Una sorta di pre-esame, visto che i giovani della quinta classe di Ipsmt-Manutenzione e assistenza tecnica, affronteranno a breve la maturità. Ha vinto Luca Inverardi di Castegnato, appassionato di robotica, che ha creato una pinza mossa a 180 gradi da un braccio elettropneumatico: il progetto che, secondo il verdetto finale, racchiude il maggior numero di competenze, compresa la capacità di impiegare la stampante in 3D. La giuria ha mostrato di apprezzare anche gli altri prototipi in gara.

DAVIDE PASTORE di Iseo e Marco Laffranchi di Rodengo Saiano hanno assemblato con materiali di scarto, dunque a costo zero, un braccio elettromagnetico utilizzabile nel settore della raccolta differenziata perché atto a separare i diversi componenti ferrosi. «Per il circuito elettrico del nostro congegno ci siamo fatti aiutare dal nonno», ha confessato candidamente Laffranchi. Mattia Colosio di Provaglio d’Iseo ha invece proposto il modellino di una casa domotica attivandone lì per lì i vari sensori col telefonino. «Le difficoltà più grosse le ho superate chiedendo informazioni via mail e guardando Youtube», ha raccontato Colosio. Nicola Bonardi di Cazzago San Marino, infine, ha prodotto la plancetta in teak di un motoscafo utilizzando macchine informatizzate che han lavorato su impulso di file da lui creati. Orgogliosi dei loro ragazzi i professori Marialuigia Maio e Mauro Archetti. Quest’ultimo ha commentato: «L’abilità di destreggiarsi con harware e software applicati alla meccanica sta facendo e farà sempre di più la differenza». GIUSEPPE ZANI

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