Qualcosa dovrà necessariamente cambiare per i cacciatori da appostamento fisso nelle zone circostanti le Torbiere del Sebino: lo annunciano i vertici dell’ente di gestione della Riserva naturale, anticipando sin d’ora l’invito a riordinare la questione senza polemiche, ma con spirito collaborativo.
La querelle attorno ai capanni di caccia in prossimità dei confini della Riserva continua infatti a restare in sospeso, tanto che l’ente ha comunicato di avere in essere una nuova Valutazione d’incidenza (la «Vinca») che sarà predisposta a breve.
LA RISERVA naturale delle Torbiere del Sebino occupa un’area di 360 ettari. Attorno a tale area sono presenti da oltre 30 anni diversi appostamenti fissi di caccia, sia a lago che a terra.
«Nel 2014 - ricorda Emma Soncini, presidente dell’ente - i cacciatori si premurarono di far effettuare, da uno studio tecnico di loro fiducia, uno studio d’incidenza per le due distinte attività di caccia, alla luce delle richieste dell’ent. Tale studio venne poi sottoposto alla Riserva, la quale rilasciò una Valutazione d’incidenza positiva. Le due Valutazioni rilasciate nel 2014 devono tuttavia essere ora riviste».
L’ente Riserva si è quindi trovato nella posizione di dover avviare in maniera indipendente una nuova Vinca, effettuata secondo le norme richieste dalla Comunità europea, che sarà pronta a breve e verrà inviata alla Regione Lombardia, la quale stabilirà i passi successivi.
«Riteniamo pertanto - conclude Emma Soncini - non vi sia alcun motivo di polemica o di preoccupazione, in quanto si stanno seguendo tutti gli adempimenti richiesti, con totale imparzialità, e seguendo in maniera rigorosa esclusivamente le direttive imposte. Vorremmo inoltre sottolineare come i rapporti con i cacciatori si siano sempre mantenuti su livelli di civile confronto. Auspichiamo inoltre che la nuova valutazione sia accettata da tutti». F.SCO.