Trasparenza, il Tar «boccia» il Comune

Il municipio di Marone: confronto acceso in Consiglio comunale
Il municipio di Marone: confronto acceso in Consiglio comunale
Il municipio di Marone: confronto acceso in Consiglio comunale
Il municipio di Marone: confronto acceso in Consiglio comunale

Il Comune di Marone è stato condannato dal Tar a concedere a un cittadino l’accesso agli atti, che gli era stato negato per mesi e con motivazioni diverse, oltre ovviamente a pagare le spese di lite, quantificate in 4.297 euro dai giudici del Tribunale amministrativo. L’Amministrazione municipale maronese, altra questione, ha nominato quale consulente esterno, nel Nucleo deputato a valutare i risultati della pubblica amministrazione, un commercialista coinvolto in vicende giudiziarie.

QUESTI DUE argomenti erano l’oggetto di due interpellanze depositate per tempo dalla minoranza di «Uniti per Marone», ma non sono state prese in considerazione l’altra sera in Consiglio comunale, perché non erano state inserite nell’apposito ordine del giorno.

Ne ha chiesto ragione al sindaco Alessio Rinaldi il consigliere di «Uniti per Marone» Igor Pezzotti. Ed ecco la spiegazione di Rinaldi: le due interpellanze, spedite via posta elettronica certificata a nome di tutti e tre i consiglieri di minoranza, erano irricevibili perché sottoscritte con firma scansionata solo da Igor Pezzotti e siglate con una «V» dagli altri due.

Il muro alzato da Rinaldi è stato inoltre rinforzato dal suo richiamo al rispetto del regolamento, che prevede 5 minuti a testa per intervento.

IL CONSIGLIERE Pezzotti ha ricordato che altre interpellanze, sottoscritte allo stesso modo e spedite dallo stesso indirizzo di posta certificata regolarmente depositato, erano state invece portate all’attenzione dell’aula, in precedenza. «Rispondete solo alle domande neutre?- ha punzecchiato Pezzotti, avvocato penalista-. Sono abituato, per lavoro, a ragionare in contradittorio con le altre parti, ognuna con il proprio compito, i propri diritti e i propri doveri».

Dalla sentenza del Tar in questione si evince che per ben due volte il tecnico comunale informò il sindaco delle istanze di accesso agli atti presentate da un residente.

Quanto al consulente rinviato a giudizio in un procedimento penale, avrà un compenso di 4000 euro contro i 100 euro che percepiranno gli altri consulenti già in carica. Ma la chiusura è stata al vetriolo: «Visto il vostro silenzio - ha dichiarato Igor Pezzotti- i cittadini non possono far altro che pensare che abbiate qualcosa da nascondere». G.Z.

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