Troppi inviti a cena Il parroco declina: «Ho molto da fare»

di F.SCO.
Il parroco don Giovanni Gritti
Il parroco don Giovanni Gritti
Il parroco don Giovanni Gritti
Il parroco don Giovanni Gritti

In ogni paese, tempo fa, le persone più importanti al cui passaggio ci si levava il cappello erano il prete, il sindaco, il farmacista e il medico. Una volta... tuttavia al prete sono riservate ancora attenzioni e cortesie speciali. Così è anche a Provaglio d’Iseo dove è viva ad esempio l’abitudine di invitare il parroco a pranzo o a cena per le occasioni che caratterizzano la vita sociale del paese. Un’usanza che però proprio il sacerdote sta cercando di rallentare, anche perchè gli impegni sono tanti e poco il tempo per seguire tutta la comunità religiosa. Per chiarire bene la questione ci ha pensato lo stesso parroco don Giovanni Gritti che sul periodico della comunità parrocchiale spiega in maniera inequivocabile che cosa ne pensa di questa tradizione. «Ricevo spesso inviti a pranzo o cena, oppure per partecipare alla festa conseguente a un battesimo, matrimonio, ad un anniversario - scrive don Giovanni -. Ringrazio di cuore per la cortesia e l’attenzione che mi sono riservate ed esprimo il mio apprezzamento. Al tempo stesso chiedo di comprendere le ragioni per cui mi sottraggo a tali inviti. Se fossi parroco di una sola delle tre parrocchie e se dovessi fare solo il parroco, potrei una volta o l’altra accettare l’invito. Le parrocchie però sono tre - spiega - e tutte sono ricche di occasioni ufficiali o istituzionali per pranzi, cene, merende. Poi c’è il fatto che devo fare anche il curato dell’oratorio con le varie incombenze che questo comporta. Capite bene come non sia il caso che la già scarsa presenza che riesco a garantire sia ulteriormente ridotta per partecipare a pur piacevoli convitti. Vi prego perciò di non averne a male quando declino tali inviti». •

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