Un fiorino per il ponte sul fossato del castello

Abbattere muri, costruire ponti. L’esortazione del sindaco-santo di Firenze Giorgio La Pira trova terreno fertile a Rovato. Il maltempo nei giorni scorsi, da par suo, ha provveduto a sgretolare un tratto di mura venete, gonfiate dall’acqua e scivolate sulla piazza sottostante come un soufflè mal riuscito. Al ponte invece ha pensato l’amministrazione comunale, da costruire sul fossato che secoli fa proteggeva gli abitanti dai pericoli grazie ad un ponte levatoio. Questo invece sarà fisso, costerà all’incirca mezzo milione di euro, non è dato sapere da che cosa però dovrà difendere il fiero popolo rovatese che già assapora suggestivi revival in costumi d’epoca. Potrebbe anche trattarsi però di un ingegnoso espediente per rimpinguare le risorse del libero Comune di Rovato. Manca solo l’esattore che alla sbarra scandirà: «Chi siete? Da dove venite? Cosa portate? Dove andate? Un fiorino!»

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