Verande abusive al capolinea Resa onorevole per i camping

di Giuseppe Zani
Una delle tante proteste organizzate nei mesi scorsi dai gestori contro le ordinanze di demolizione
Una delle tante proteste organizzate nei mesi scorsi dai gestori contro le ordinanze di demolizione
Una delle tante proteste organizzate nei mesi scorsi dai gestori contro le ordinanze di demolizione
Una delle tante proteste organizzate nei mesi scorsi dai gestori contro le ordinanze di demolizione

Il ripristino della legalità nei campeggi colpiti da ordinanze di demolizione dovrà avvenire entro il 30 novembre prossimo. È salva anche la stagione 2018, ma l’ennesima proroga concessa del Comune di Iseo è anche l’ultima. Entro il 30 novembre, dunque, i proprietari o i gestori dei campeggi in questione - cinque a Clusane e tre a Pilzone - dovranno far rimuovere roulotte e verande dalle piazzole occupate d’estate e spostarle su un’apposita area di rimessaggio. NON SI TRATTA di un’ingiunzione destinata a rimanere lettera morta. Per usufruire del rinvio al 30 novembre dell’obbligo di adeguarsi, infatti, ciascuno dei titolari dei campeggi di Clusane e Pilzone ha firmato o si appresta a firmare un atto di impegno che lo vincola al rispetto di tre condizioni: 1) dichiarare quanto degli attendamenti diventati a tutti gli effetti fissi, e perciò fuori norma, è stato sin qui demolito; 2) accendere una garanzia fidejussoria che corrisponda, nella misura, alla quantità di opere ancora da demolire; 3) ritirare i ricorsi pendenti davanti al Tar. Era stato proprio il Tar di Brescia che, lo scorso 4 ottobre, aveva rinviato la palla nel campo della concertazione tra i titolari delle strutture ricettive all’aria aperta e il Comune. Di fatto, però, pur senza pronunciarsi direttamente, aveva sciolto il vero nodo del contendere, prospettando uno scenario in cui roulotte e pre-ingressi, rimovibili ma sprovvisti di autorizzazione paesistica, dobbono essere smontati a fine stagione per essere ricoverati all’interno di un’area di rimessaggio. «Molti dei campeggiatori che avevano roulotte e verande vecchie di 20 o 30 anni, se ne sono già andati o se ne andranno a fine estate, perché i loro allestimenti, una volta smontati, sono da buttare - testimonia il titolare di un campeggio che, sia pure obtorto collo, ha firmato l’atto di impegno col Comune di cui s’è detto -. E’ successo anche negli altri sette esercizi. Certi clienti, poi, non si prendono nemmeno la briga di portarsi via la loro roba e tocca a noi spendere per le demolizioni». Comunque sia, nel solco tracciato dal Tar, Il Comune si è attivato per dettare modalità e tempi del cambiamento. Il nuovo regolamento regionale che disciplina la materia - datato 19 gennaio 2018 - ha fatto fare al confronto qualche passo in avanti. Uno dei campeggi cui era stato ingiunto di demolire casette di legno e ampliamenti abusivi, il Cave, a Pilzone, ha notificato al Comune la sua decisione di smantellare quanto è stato giudicato fuori norma spostando le roulotte in un angolo del campeggio. Gli altri due campeggi di Pilzone, l’Olivella e il Pilzone, hanno anch’essi manifestato al Comune l’intenzione di non opporsi al nuovo corso. Più complessa e laboriosa è stata l’interlocuzione con i 5 campeggi presenti a Clusane. Ma alla fine tutti hanno capito che il tempo dei rinvii era finito. • © RIPRODUZIONE RISERVATA

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