Il ripristino della legalità nei campeggi colpiti da ordinanze di demolizione dovrà avvenire entro il 30 novembre prossimo. È salva anche la stagione 2018, ma l’ennesima proroga concessa del Comune di Iseo è anche l’ultima. Entro il 30 novembre, dunque, i proprietari o i gestori dei campeggi in questione - cinque a Clusane e tre a Pilzone - dovranno far rimuovere roulotte e verande dalle piazzole occupate d’estate e spostarle su un’apposita area di rimessaggio. NON SI TRATTA di un’ingiunzione destinata a rimanere lettera morta. Per usufruire del rinvio al 30 novembre dell’obbligo di adeguarsi, infatti, ciascuno dei titolari dei campeggi di Clusane e Pilzone ha firmato o si appresta a firmare un atto di impegno che lo vincola al rispetto di tre condizioni: 1) dichiarare quanto degli attendamenti diventati a tutti gli effetti fissi, e perciò fuori norma, è stato sin qui demolito; 2) accendere una garanzia fidejussoria che corrisponda, nella misura, alla quantità di opere ancora da demolire; 3) ritirare i ricorsi pendenti davanti al Tar. Era stato proprio il Tar di Brescia che, lo scorso 4 ottobre, aveva rinviato la palla nel campo della concertazione tra i titolari delle strutture ricettive all’aria aperta e il Comune. Di fatto, però, pur senza pronunciarsi direttamente, aveva sciolto il vero nodo del contendere, prospettando uno scenario in cui roulotte e pre-ingressi, rimovibili ma sprovvisti di autorizzazione paesistica, dobbono essere smontati a fine stagione per essere ricoverati all’interno di un’area di rimessaggio. «Molti dei campeggiatori che avevano roulotte e verande vecchie di 20 o 30 anni, se ne sono già andati o se ne andranno a fine estate, perché i loro allestimenti, una volta smontati, sono da buttare - testimonia il titolare di un campeggio che, sia pure obtorto collo, ha firmato l’atto di impegno col Comune di cui s’è detto -. E’ successo anche negli altri sette esercizi. Certi clienti, poi, non si prendono nemmeno la briga di portarsi via la loro roba e tocca a noi spendere per le demolizioni». Comunque sia, nel solco tracciato dal Tar, Il Comune si è attivato per dettare modalità e tempi del cambiamento. Il nuovo regolamento regionale che disciplina la materia - datato 19 gennaio 2018 - ha fatto fare al confronto qualche passo in avanti. Uno dei campeggi cui era stato ingiunto di demolire casette di legno e ampliamenti abusivi, il Cave, a Pilzone, ha notificato al Comune la sua decisione di smantellare quanto è stato giudicato fuori norma spostando le roulotte in un angolo del campeggio. Gli altri due campeggi di Pilzone, l’Olivella e il Pilzone, hanno anch’essi manifestato al Comune l’intenzione di non opporsi al nuovo corso. Più complessa e laboriosa è stata l’interlocuzione con i 5 campeggi presenti a Clusane. Ma alla fine tutti hanno capito che il tempo dei rinvii era finito. • © RIPRODUZIONE RISERVATA